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Tarocchi di Atlantide – Bepi Vigna, Massimo Rotundo (carte)

18 Apr 2012 | Carte, Tarocchi

Product by:
Bepi Vigna, Massimo Rotundo

Reviewed by:
Rating:
4
On 18 Aprile 2012
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Nuovo appuntamento col mondo dei tarocchi: quest’oggi vi propongo i Tarocchi di Atlantide...

Tarocchi di Atlantide - Bepi Vigna, Massimo Rotundo (divinazione)Titolo: Tarocchi di Atlantide
Autore: Bepi Vigna, Massimo Rotundo.
Argomenti: carte, tarocchi, divinazione.
Editore: Lo Scarabeo.
Voto: 7.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libriAmazon.

 

Nuovo appuntamento col mondo dei tarocchi: dopo avervi proposto i Tarocchi dell’attrazione, i Tarocchi delle fate celtiche e i Tarocchi dei vampiri della notte eterna, vi propongo quest’oggi i Tarocchi di Atlantide (e seguiranno a breve i Tarocchi di Crowley, sui quali per il momento potete leggere la recensione de I tarocchi di Aleister Crowley – Il libro).

Come al solito, tanta abbondanza su Una vita fantastica, e l’abbondanza dovrebbe anche essere un obiettivo di vita in ogni settore (abbondanza di denaro, abbondanza di affetto, abbondanza di gioia e divertimento, abbondanza di spiritualità, etc).

Come sempre, sono sincero e cristallino con i miei lettori: da un po’ di tempo sto utilizzando i tarocchi sia perché mi piacciono, sia per allenare l’intuizione (tra l’altro ho scoperto di essere bravo a leggerli, tanto da sorprendermi da solo… che anni di rilassamenti e letture e tecniche di crescita personale abbiamo prodotto i loro effetti?), e per essere preciso sto usando tre mazzi di carte tra quelli citati: i Tarocchi dell’attrazione, i Tarocchi di Aleister Crowley e i Tarocchi di Atlantide, oggetto della recensione odierna.

Del trio, il primo mazzo è quello con cui mi trovo più a mio agio (e non poteva essere altrimenti da appassionato di legge di attrazionenuovo pensieromagnetismo), il secondo è quello che a sensazione (non solo mia, peraltro), mi sembra il più potente e complesso da maneggiare, mentre il terzo è quello che mi piace di più relativamente ai ventidue arcani maggiori.
I quali sono esteticamente bellissimi, e interessanti anche dal punto di vista del significato evocato.

Devo dire, al contrario, che i 56 atous minori mi hanno convinto meno: sono ugualmente molto belli nei disegni, ma meno utili dal punto di vista divinatorio, anche perché poco vari e molto generici (le coppe sono spesso scene sensuali, le spade quasi tutte scene di lotta)… e forse in questo senso avrebbero beneficiato perlomeno di un’ispirazione generale ai Tarocchi di Rider-Waite.

Mi sono risolto dunque ad utilizzare solo gli atous maggiori, utilizzandolo come mazzo minore di accompagnamento a quello principale.

Come in tutte le cose, e per i tarocchi in modo particolare, la sensibilità individuale fa la differenza, tanto nel gradimento estetico, tanto nell’utilizzo concreto.
In tal senso, sarebbe ideale poter vedere tutto il mazzo prima di comprarlo, cosa che almeno in parte è possibile fare online, visto che di ogni mazzo si riesce a reperire perlomeno qualche figura, in modo da intuire che cosa ci si troverà di fronte poi.

In questo caso, come detto, ci si troverà di fronte un mazzo di carte veramente molto bello, di ambientazione esotica e mistica al tempo stesso, in cui, come detto, a mio avviso gli arcani maggiori sono realizzati meglio di quelli minori.

Fosco Del Nero

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3 Commenti

  1. Alvise

    Ciao Fosco,
    mai provato con i tarocchi universali di Wirth? E con quelli di Waite?
    Sono solo degli spunti, ma visto che furono elaborati da due esoteristi di assoluto rilievo (contrariamente, credo, a tarocchi del tipi “di atlantide” o simili), e vista la tua curiosità, penso che dovresti provare. Inoltre, so che hai fatto il corso di TEV, perciò potresti provare a percepirne l’energia…
    Un saluto e grazie degli spunti che dai tu!

  2. Fosco Del Nero

    Ciao Alvise.
    Sì, di tarocchi “classici” ce ne sono tanti, da quelli di Marsiglia a quelli di Waite.
    Personalmente però non propendo per i tarocchi più tradizionali, proprio non li sento miei.
    Tra i classici, se li vogliamo considerare tali, uso i Tarocchi di Aleister Crowley… che classici non sono, a dire il vero, ma molto usati sì.
    Mi sono piaciuti molto anche i Tarocchi zen di Osho, ma anche qui andiamo sull’originale.
    Alla fine, quale che sia il nome dei tarocchi, l’unica cosa che conta è come li sente la persona che li usa.
    Per dirti, ho avuto tra le mani molti mazzi di tarocchi nell’ultimo anno, e quelli che ho sentito più miei sono i Tarocchi dell’attrazione, che di tradizionale non hanno molto… ma come detto conta solo quanto la persona che li usa li sente “suoi”, al di là del “nome” del tarocco.
    Comunque grazie del consiglio. :)

    Fosco Del Nero

  3. Fosco Del Nero

    Ah, dimenticavo…. prego per gli spunti. :)

    Fosco Del Nero

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