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Il codice dei tarocchi – Carlo Bozzelli (carte)

22 Gen 2018 | Carte, Tarocchi

Product by:
Carlo Bozzelli

Reviewed by:
Rating:
3
On 22 Gennaio 2018
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Che sono un grande appassionato di tarocchi è cosa ben nota a chiunque segua il sito da un po’ di tempo e abbia di conseguenza visto passare numerose recensioni di altrettanto numerosi mazzi di tarocchi.
Nonché di libri dedicati ai tarocchi, come Il codice dei tarocchi di Carlo Bozzelli, oggetto della recensione odierna.

Il codice dei tarocchi - Carlo Bozzelli (carte)Titolo: Il codice dei tarocchi.
Autore: Carlo Bozzelli.
Argomenti: carte, tarocchi.
Editore: Anima Edizioni.
Anno: 2012.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Che sono un grande appassionato di tarocchi è cosa ben nota a chiunque segua il sito da un po’ di tempo e abbia di conseguenza visto passare numerose recensioni di altrettanto numerosi mazzi di tarocchi.

Nonché di libri dedicati ai tarocchi, come Il codice dei tarocchi di Carlo Bozzelli, oggetto della recensione odierna.

Una premessa: la valutazione di questo libro può variare molto a seconda che lo si consideri solamente un testo di saggistica o che lo si guardi con gli occhi della crescita personale.

Nel primo caso, abbiamo un testo interessante per la ricerca storiografica, che propone molti collegamenti altrettanto interessanti, e che fornisce tantissimi spunti riguardo i tarocchi. E con “tarocchi” mi riferisco in questo caso alle sole lame maggiori (le minori sono citate giusto al volo), nonché ai Tarocchi di Marsiglia di Conver… che peraltro, da quel che ho capito, sarebbero estremamente simili al mazzo di Camoin-Jodorowsky, che Bozzelli neanche tanto velatamente accusa di aver messo sotto copyright appropriandosi di un patrimonio dell’umanità.

Già, perché l’autore asserisce che proprio tale mazzo componga il tarocco originario, la cui datazione lui fissa agli albori dell’era cristiana, e proprio come veicolo degli insegnamenti del cristianesimo delle origini, che poi esotericamente era legato alla cultura egiziana (come peraltro lo sono anche i Vangeli, nonché con buona probabilità l’intera infanzia e adolescenza di Gesù, per cui non sarebbe nulla di sorprendente). Da ciò la grande importanza di tale mazzo, di cui tutti gli altri sarebbero solamente delle deviazioni, più o meno distanti dagli insegnamenti originari e più o meno artistiche e decorative a seconda del singolo mazzo (compresi anche quelli “storici”: da Rider Waite a Wirth, per non parlare di Crowley).

Dunque, i Tarocchi Visconti-Sforza perderebbero il loro “primato” di mazzo di tarocchi più antico, e lo guadagnerebbero i Tarocchi di Conver, così come restaurato dall’editore Dal Negro proprio sotto la supervisione di Carlo Bozzelli.

Il quale peraltro ha anche fondato un’Accademia dei Tarocchi, e inoltre asserisce che la lettura dei tarocchi è cosa scientifica, che deve per forza essere insegnata da chi ha compreso la “Struttura cifrata”, con le sue varie leggi interne, di cui si dà qualche assaggio nel libro, lasciando il resto per l’appunto ai corsi dell’Accademia.

E ora veniamo alla seconda visuale, quella evolutiva: il testo è estremamente mentale, nonché pervaso da continue affermazioni egoiche, a volte espresse e a volte sottintese, del tipo “Solo io ho capito i tarocchi”, “Solo io posso insegnare a leggere i tarocchi in modo scientifico”.
L’infantile scontro a distanza con Camoin, suo ex compagno di studi tarotici, accresce ulteriormente tale fattore.

Se devo essere sincero, comunque, mi attendevo un’atmosfera del genere già dalla quarta di copertina: quando qualcuno si presenta come “dott. xxx”, mentre nella copertina scrive “Rivelazione di un’intelligenza millenaria”, sta già affermando in partenza il campo energetico in cui si pone. E in tal senso il libro ha confermato un’estrema cerebralità; e se sapete del dualismo tra mente e anima, non c’è bisogno di dire altro.

Peraltro, molte delle ipotesi presenti nel libro sono tali, ipotesi per l’appunto, a cominciare dalla presunta origine primigenia del suddetto mazzo di tarocchi, per continuare con tanti collegamenti effettuati, alcuni molto convincenti e altri assai meno.

Ma non voglio sembrare troppo critico: Il codice dei tarocchi è un buon testo di saggistica sui tarocchi, sufficientemente ricco e con tanti spunti validi tra carte, storia e cattedrali… anche se non contiene quanto promesso dal titolo (“il codice”, per l’appunto,  demandato viceversa ai corsi dal vivo): attendetevi dunque un testo saggistico sui tarocchi in generale, ma non una trattazione sui vari archetipi o l’insegnamento di un metodo di lettura, che viene solamente accennato.

Peccato, perché il testo sarebbe potuto essere assai più efficace con poco in più: l’eliminazione di tutte le frasi autocelebrative, l’eliminazione dello scontro a distanza… e magari perlomeno le basi del metodo promesso, lasciando eventualmente al corso dal vivo i livelli superiori.

Fosco Del Nero

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2 Commenti

  1. Simonetta

    Son d’accordo con te. Troppo concentrato su se stesso. Prendo da questo libro, solo ciò che mi risuona. Ego a go-go!

  2. Anonimo

    Buona sera, seguo da qualche tempo, anche sulla stampa francese, la querelle e le invettive dirette a Camion il quale certo non è da meno quanto ad atteggiamenti “egoici”.
    Il Nostro pare che su certi punti non si discosti molto: se i Tarocchi sarebbero comparsi come Mazzo Primigenio nei primi secoli dell’Era volgare per tramandare i contenuti “esoterici” del Cristianesimo, Camion afferma che essi costituiscono l’antico libro di Maria Maddalena (sic!) approdata in Francia dopo la morte del Cristo. Per entrambi è il solo, unico vero mazzo da cui tutti gli altri provengono.
    Mi risulta difficile capire come possa effettuarsi una lettura “scientifica” basata sulla conoscenza di codici cifrati celati nelle singole immagini. Anche se le infinite combinazioni di simboli e codici possono dare vita a molteplici interpretazioni, cosa questa che certamente appartiene all’abito scientifico moderno, nel caso dei Tarocchi tale approccio di tipo squisitamente cerebrale potrebbe essere fuorviante, poiché si andrebbe ad eliminare la loro capacità di dialogare col nostro inconscio o, se si vuole, con la parte più profonda della nostra Essenza.
    Ciò che possiamo Contemplare credo dipenda dalla nostra crescita personale, dalla nostra sensibilità, dalla capacità di controllare la parte oscura di noi stessi. In questo senso trovo illuminante l’Arcano XI dei Tarocchi Visconti ove l’uomo bastona il mostro-leone.

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