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Il denaro e la legge dell’attrazione – Esther e Jerry Hicks (approfondimento)

1 Giu 2011 | Channeling, Esistenza, Legge di attrazione, Mente, Ricchezza

Product by:
Esther e Jerry Hicks

Reviewed by:
Rating:
4
On 1 Giugno 2011
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Benvenuti a questo nuovo articolo di approfondimento su uno dei libri letti, recensiti e in questo caso consigliati.
Mi riferisco a Il denaro e la legge dell’attrazione, il terzo libro recensito di Esther e Jerry Hicks.

Il denaro e la legge dell’attrazione - Esther e Jerry Hicks (manifesting)Titolo: Il denaro e la legge dell’attrazione (Money and law of attraction).
Autore: Esther e Jerry Hicks.
Argomenti: legge di attrazione, esistenza, ricchezza, mente, manifesting.
Editore: Tea.
Anno: 2010.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Benvenuti a questo nuovo articolo di approfondimento su uno dei libri letti, recensiti e in questo caso consigliati.
Mi riferisco a Il denaro e la legge dell’attrazione, il terzo libro recensito di Esther e Jerry Hicks.

Sicuramente Il denaro e la legge dell’attrazione mi è piaciuto meno degli altri due libri degli Hicks, ossia i bellissimi La legge dell’attrazione e Chiedi e ti sarà dato.
In futuro peraltro proporrò anche il più recente Il potere di far accadere le cose, oltre che audio e video. Va da sé che si tratta di prodotti che ritengo validi…

Il denaro e la legge dell’attrazione, a dispetto del titolo un po’ markettaro, non tratta specificamente la questione dei soldi, ma dispiega le sue pagine anche su salute, benessere e felicità in generale.

È un libro più povero di esercizi rispetto al praticissimo Chiedi e ti sarà dato, tuttavia anche qua vi sono svariati consigli concreti, come il principio del perno, ossia l’individuare quale emozione negativa stiamo provando e in modo intenzionale dirigerci esattamente al suo opposto, magari gradualmente.

Tuttavia, più che un esercizio specifico voglio proporvi le parole di Abraham, l’entità canalizzata da Esther Hicks, durante un workshop dal vivo.

“Buongiorno. Siamo davvero felici di vedervi qui. È meraviglioso incontrarsi allo scopo di co-creare, no? Sapete cosa volete? Davvero? Secondo noi in una certa misura sì: sapendo quello che non volete, riuscite a capire quello che volete, non è vero?
Oppure, usiamo altri termini: credete di essere in corrispondenza vibrazionale con i vostri desideri? Noi vi diciamo che lo siete se li state vivendo. Quando vi trovate in corrispondenza vibrazionale con quello che volete, lo vivete; quando vi trovate in corrispondenza vibrazionale con i soldi che sapete essere utile avere, li ricevete, li spendete, avete accesso a quello che desiderate possedere… vanno e vengono, in continuazione, nella vostra esperienza. Quando siete in corrispondenza vibrazionale con le relazioni che il vostro tempo di vita vi ha assegnato, le vivete.
Quindi era una domanda trabocchetto, perché molti dei nostri amici fisici pensano davvero che quando chiediamo “Sapete che cosa volete?”, parliamo di quello che si trova sul piatto non-ancora-manifesto della bilancia. In altre parole, di quello che volete ancora.
Un giorno stavamo sollecitando una persona a concentrarsi su aspetti positivi e le avevamo sottoposto una lista di aspetti positivi cui pensare. Lei ci ha detto: “Oh, Abraham, non li voglio, li ho già”. Quello che voleva davvero dire era: “Voglio quello che non è ancora accaduto”.
Se pensate a quello che volete da una posizione in cui vi sembra ancora non disponibile (perché manca nella vostra esperienza, ne risentite e, soprattutto, provate un’emozione negativa in relazione alla sua assenza come la frustrazione per il tempo che richiede il suo arrivo o la delusione per avervi evitato mentre altri godono), producete un certo tipo di frequenza vibrazionale (potete chiamarla anche produzione vibrazionale ricorrente, che è poi la definizione di credenza); in tal modo mantenete l’oggetto del vostro desiderio in una specie di posizione sospesa, in cui la distanza fra lui e voi è notevole. Ecco perché tanta gente vive a lungo nella stessa situazione”.

E poi, parlando più specificamente dei soldi: “Anzitutto dovete capire qual è la vibrazione dominante dell’atteggiamento proposto: è stata prodotta una vibrazione dal lato della mancanza o dell’abbondanza di denaro?
Sappiamo che direte: “Beh, naturalmente è una vibrazione di mancanza, perché il denaro non c’è ancora. Come si può produrre una vibrazione su uno stato d’essere che non si è ancora raggiunto?”. In realtà avete appena capito come raggiungerlo, perché finché non lo raggiungete, non potete accedere allo stato d’essere che desiderate: dovete trovarne l’essenza vibrazionale.
All’inizio è logico interrogarsi su varie questioni: “Dov’è? Che cosa sbaglio? Che cosa dovrei fare di diverso?”, ed è quello che vi state chiedendo. Vogliamo però farvi vedere la trappola insita nelle vostre parole e nel vostro atteggiamento. A questo punto il lavoro da fare è trovare il modo di distogliervi dall’assenza di denaro, attivando in voi un senso di presenza del denaro.
Ad esempio, attivando sentimenti quali l’apprezzamento per la prosperità che avete adesso, per la possibilità che ne arrivi di più. Infatti, quando assumete una atteggiamento di speranza, siete molto più vicini alla vibrazione che lascia entrare la ricchezza di quando è in voi la vibrazione del dubbio”.

Come è sintetizzato in modo brillante nei vari libri degli Hicks (ma anche nelle Carte di Chiedi e ti sarà dato, a mio avviso molto utili come promemoria di “ricondizionamento”)… “sono nella posizione perfetta per arrivare lì partendo da qui”.
E questo perché “sono un trasmettitore e ricevitore vibrazionale” e perché “nulla accade senza che io l’abbia attratto”.
Cosa fare dunque?
Semplice: “raggiungere il pensiero che mi può far sentire meglio e al quale ho accesso”, ricordando sempre che “ogni richiesta viene soddisfatta”.
E così ho fatto un approfondimento anche delle Carte di Chiedi e ti sarà dato
Al prossimo articolo e buona vita.

Fosco Del Nero

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5 Commenti

  1. Sergio

    Ciao Fosco,
    io ci sto provando a sentirmi come se avessi giá un sacco di soldi anche se non é facile perché, se avessi tanti soldi, ne spenderei almeno una parte e quindi devo convincere la mia mente che se non li spendo é per una mia scelta precisa e non per la loro mancanza … non so se mi sono spiegato :-)
    Sergio

  2. Fosco Del Nero

    Ciao Sergio.
    Siamo d’accordo che è più facile sentirsi ricchi quando si hanno molti soldi rispetto a quando se ne hanno pochi.
    Purtuttavia, il sentirsi per l’appunto questo è, un sentire, un sentimento, che per definizione non ci è precluso. :)
    Secondo punto: stai praticando tutti i giorni gli esercizi che propongono gli Hicks nei loro libri (dico gli Hicks giacché hai scritto un commento a questo post, ma potrebbe anche essere Eker o qualcun altro)? :)

    Fosco Del Nero

  3. Sergio

    Si si, sto cercando di seguire le varie “regole del gioco”.
    Ho le idee chiare su cosa scelgo di essere e le sensazioni in relazione a questa scelta sono tutte positive; ora si tratta solo di pormi nella condizione di ricevere.

  4. Fosco Del Nero

    Rieccomi, Sergio.
    Intanto, non bisogna “cercare di seguire”, ma “segui”. :)
    In secondo luogo, gli Hicks sono molto chiari: se non abbiamo quello che vogliamo è perché non stiamo emanando le vibrazioni affini al nostro desiderio.
    Dunque, occorre che ci proiettiamo proprio nel desiderio stesso, provando i sentimenti che proveremmo se fosse già presente.
    Come dicevano gli huna, “adesso è il momento del potere”. :)
    Spero di esserti stato utile. :)

    Fosco Del Nero

  5. Sergio

    Si, tutto chiaro, grazie :-)
    Ciao

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