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Centri e corpi sottili – Omraam Mikhael Aivanhov (approfondimento)

7 Mag 2020 | Aura, Chakra, Esistenza, Spiritualità

Product by:
Omraam Mikhael Aivanhov

Reviewed by:
Rating:
5
On 7 Maggio 2020
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Andiamo a leggere qualche brano tratto da Centri e corpi sottili, libro dedicato ad energia, aura e chakra del corpo umano...

Centri e corpi sottili - Omraam Mikhael Aivanhov (spiritualità)Titolo: Centri e corpi sottili (Centres et corps subtils).
Autore: Omraam Mikhael Aivanhov.
Argomenti: energia, chakra, aura, spiritualità, esistenza.
Editore: Edizioni Prosveta.
Anno: 1985.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Ci sono alcuni “autori” che leggo volentieri ma che, nel momento di segnarmi e scegliere le citazioni da proporre, per l’articolo di approfondimento o per la pagina facebook, mi spaventano per la mole di spunti di valore che propongono: il primo della lista è Osho, e lo segue e stretto giro di posta Aivanhov, e forse solamente perché i suoi libri sono solitamente più brevi di quelli maestro indiano.

Ma bando alle ciance e andiamo a leggere qualche brano tratto da Centri e corpi sottili, libro dedicato ad energia, aura e chakra del corpo umano.

Nel primo brano proposto Aivanhov suggerisce la via migliore per il progresso interiore.
“Esistono sostanze estremamente potenti, che danno accesso a piani più sottili di quello fisico, sostanze che però spesso sono molto nocive. Ecco perché vi consiglio di non farne mai uso.
La soluzione migliore sta nell’aspirare al raggiungimento di sensazioni di pienezza, libertà, leggerezza, gioia ed espansione con mezzi spirituali. Quello infatti è il cammino regale.
I veri discepoli non contano su nulla di esteriore, poiché sanno che dentro di loro Dio ha posto tutti i tesori e tutte le ricchezze, nonché tutte le sostanze usate nei laboratori e nelle farmacie: basta andare a cercarli e utilizzarli.”

La seconda citazione ci porta subito al centro del discorso: l’aura, umana e non umana.
“Tutto ciò che esiste – uomini, animali, piante e perfino le pietre – emette delle particelle e produce delle vibrazioni.
L’atmosfera fluida e sottile che avvolge ogni cosa è esattamente quella che viene chiamata aura. Naturalmente, risulta visibile soltanto ai chiaroveggenti, per cui molta gente non ne conosce neppure l’esistenza.
L’aura è quella specie di alone che avvolge ogni essere umano con la differenza che in certuni è grande, ampia, luminosa e potente, generando vibrazioni intense e colori splendidi, mentre in altri è torbida, piccola, opaca e annebbiata.”

Aivanhov paragona l’aura all’atmosfera del pianeta Terra: per la serie come in alto così in basso, come nel grande così nel piccolo.
“L’aura è paragonabile all’atmosfera che circonda la Terra. Le Terra è dotata di una cortina di protezione, la sua pelle. Ha uno spessore un po’ maggiore della nostra, però svolge esattamente lo stesso ruolo. Grazie all’atmosfera che la avvolge, quanti pericoli evita la Terra nella sua corsa attraverso lo spazio. Tutti i corpi che vengono dallo spazio e che, se arrivassero direttamente sulla terra potrebbero causare catastrofi, prima di toccare il nostro pianeta sono obbligati ad attraversare gli strati della sua atmosfera, dove spesso di disintegrano. L’atmosfera ci protegge anche da altri pericoli, come per esempio certi raggi cosmici che altrimenti sarebbero per noi mortali ma che, attraversando gli strati dell’atmosfera, vengono neutralizzati da una serie di elementi chimici di cui essa è impregnata.
Attraverso la nostra aura avviene quindi uno scambio ininterrotto fra noi e le forze della natura. Tutte le influenze cosmiche, planetarie e zodiacali che si riversano costantemente nello spazio arrivano fino a noi e, a seconda delle qualità della nostra aura, della sua sensibilità, della sua purezza e dei colori che possiede, riceviamo o non riceviamo determinate forze.”

Ancora sull’aura: perché è importante curare la propria aura? Perché da essa dipende ciò che ci arriva.
“Se il discepolo non sviluppa certe qualità e virtù per proteggersi, i nemici si infiltreranno in lui e non se ne potrà più sbarazzare.
Come potrà allora proteggersi?
Lavorando sull’aura, sulla sua purezza, la sua luminosità, bellezza, potenza e ampiezza. Ciascuna di tali caratteristiche dipende dalle virtù sulle quali l’uomo ha lavorato. Quando l’uomo è puro, la sua aura diventa luminosa e trasparente; se è intelligente, la sua aura sarà sempre più luminosa; se vive una vita intensa, vibrerà enormemente, e se possiede una grande forza di volontà, l’aura diverrà molto potente. Se poi l’uomo si concentra su argomenti spirituali, essa si espanderà, si dilaterà e diverrà immensa.
La bellezza dei suoi colori dipende appunto dall’armonia esistente fra tutte le qualità e le virtù.”

O.M. Aivanhov dice infatti chiaramente che non esiste protezione migliore di quella data da un’aura forte e luminosa… e che chi cerca altre protezioni, perfino i maghi esperti in ritualistica, si sta orientando su palliativi.
“Non esiste protezione più efficace di un’aura pura e luminosa. Certo, tutti gli oggetti, le immagini e le formule magiche menzionate nella tradizione esoterica hanno la loro ragione di essere, tutto ha un senso profondo, tuttavia nessuna formula e nessun talismano possono essere tanto potenti quanto l’aura. Prima di rivolgersi agli spiriti, soprattutto agli spiriti infernali, un mago traccia un cerchio per iscrivervi all’interno i nomi di Dio, oppure dei simboli; tale cerchio ricorda l’aura. Non si possono dare impunemente ordini agli spiriti delle tenebre se non si ha attorno a sé un cerchio protettore, cioè un’aura potente.
In via generale, si potrebbe affermare anche che non si otterranno risultati spirituali se non si è tracciato attorno a sé un cerchio di protezione, vale a dire se non si è creata un’aura composta da quelle virtù e forze divine che devono simboleggiare i nomi di Dio iscritti nel cerchio.
Molte persone, nello svolgere pratiche di magia, pronunciano formule senza conoscere l’origine dei simboli che stanno usando e senza comprendere il senso di ciò che fanno. Si accontentano di attenersi ai riti indicati nei libri, senza pensare che si deve tracciare anche interiormente un cerchio e iscrivervi i nomi di Dio, cioè acquisire le virtù che formano un’aura di purezza, di santità, di luce e d’amore. Ignorano tutto ciò: ecco perché rimangono vulnerabili, malgrado il cerchio. Il cerchio viene tracciato solo esteriormente; interiormente non hanno provveduto al necessario, quindi non hanno nessuna protezione.”

Veniamo ora al nocciolo della questione: come si lavora sull’aura, in modo da renderla più forte.
Le vie sono due: una più interna e una più esterna.
“Come è possibile lavorare sull’aura?
Lo si può fare in due modi.
Anzitutto con la volontà cosciente, concentrandosi cioè sui colori e immaginando di navigare nei colori più puri e luminosi. Per avere un’idea più precisa dei sette colori dovreste servirvi di un prisma. I colori che vedete in natura o sui fiori o sugli uccelli non sono mai esattamente quelli dello spettro solare. Col prisma, invece, potrete vedere esattamente come solo il rosso, l’arancione, il giallo, i verde, il blu e il violetto. Poi potrete immaginare che i colori escano da voi propagandosi nello spazio, che siate immersi in quella luce, in quei colori, che siate circondati da una sfera luminosa e che inviate il vostro amore in tutte le direzioni dell’universo. Sono esercizi così piacevoli che vi dispiacerà quasi doverli interrompere.
Il secondo metodo consiste nel lavorare sulle virtù: purezza, pazienza, indulgenza, generosità, bontà, speranza, fede, umiltà, giustizia e disinteresse. Questo è il metodo più sicuro: lavorare direttamente sulle virtù, in quanto sono le virtù stesse che formano l’aura. Ovviamente, riunire i due metodi sarebbe ancor meglio.”

L’aura non solo porta persone ed eventi in risonanza con essa, ma anche entità più sottili, a noi invisibili.
“Un’aura pura porta dei miglioramenti prima di tutto in voi stessi; ma trasforma pure l’ambiente che vi circonda.
Le entità celesti amano i colori puri, e quando scorgono un essere circondato da quella luce e da quei colori accorrono verso di lui, così come le entità delle tenebre si raccolgono vicino alle persone viziose e cattive.”

Passiamo ora dall’aura alla forza kundalini: dove si trova, quando si risveglia e cosa fa dopo.
“I saggi dell’India dicono che prima di risvegliare il serpente kundalini, lo yogi deve liberare sushumna, il canale centrale della colonna vertebrale, che va purificato conducendo una vita pura e praticando appropriati esercizi. Si tratta di una pulizia necessarie poiché, quando il serpente kundalini si sveglia, comincia ad attivare tutta la vita psichica dell’uomo; è un fuoco talmente intenso che brucia tutto.
Ecco perché il suo cammino deve essere libero da tutte le impurità e da ogni ostacolo, affinché possa salire rapidamente senza provocare danni all’uomo e raggiungere il centro della sommità del capo, il chakra sahasrara.
Che cosa dice Gesù nei Vangeli? “Sforzatevi di entrare attraverso la porta stretta”, e anche “È più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che un ricco attraverso la porta del Regno dei Cieli”. Queste due frasi hanno un significato molto profondo, sottintendono cioè che il canale centrale è talmente stretto che la forza che conduce all’illuminazione non può passare se l’essere non è puro e spoglio.
Se tenete troppe cose inutili nelle vostre tasche, non riuscirete a entrare; è necessario quindi che prima ve ne liberiate.”

Altro argomento, in chiusura di questo ricco articolo di approfondimento: il simbolismo indù del lingam, e l’unione dei poli energetici maschile e femminile.
“Quando si entra nei templi induisti si nota quasi sempre la presenza di un simbolo: il lingam. Il lingam altro non è che una pietra orizzontale sopra la quale si erge una pietra verticale. La pietra orizzontale rappresenta il principio femminile, mentre quella verticale il principio maschile. Tutti i fedeli, uomini, donne e giovani di entrambi i sessi pregano e si inchinano con venerazione dinnanzi a quel simbolo che ornano con ghirlande di fiori, in quanto è la rappresentazione della creazione e della fertilità degli uomini e degli dei.
Il lingam è un simbolo molto profondo, che insegna che i principi maschile e femminile non devono mai essere separati, ma uniti.
Ora negli esseri umani sono separati. Né gli uomini né le donne sono in grado di trovare dentro di loro il principio opposto, ed è questa la ragione per cui lo cercano sempre all’esterno, tormentandosi perché non lo trovano; o se lo trovano, il principio opposto non porterà mai uno stato di completezza.
L’uomo e la donna non potranno mai trovare la completezza all’esterno, ma soltanto unendo in loro stessi i due principi ed essere al tempo stesso donna e uomo. Quando saranno giunti a questo punto, non avranno più bisogno di unirsi esteriormente con un essere complementare, poiché saranno già completi: avranno la saggezza, la forza, la potenza dell’uomo e la tenerezza della donna; diventeranno essi stessi il simbolo del lingam, poiché nulla mancherà loro e tutto obbedirà loro, poiché saranno al tempo stesso emissivi e ricettivi.”

Abbiamo terminato con Centri e corpi sottili del sempre eccellente Omraam Mikhael Aivanhov.
Al prossimo approfondimento e buone cose a tutti.

Fosco Del Nero

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1 commento

  1. Giuditta Rienzi Landolina

    Aivanhov con Deunove sono Maestri ascesi ,la loro forza luminosa è su di Loro e su noi ,dobbiamo avere rispetto inginocchiandocci alla Loro Sacra Luce…

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