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La rivoluzione comincia da noi – Jiddu Krishnamurti (approfondimento)

26 Feb 2013 | Spiritualità

Product by:
Jiddu Krishnamurti

Reviewed by:
Rating:
3
On 26 Febbraio 2013
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Eccoci arrivati a un nuovo articolo di approfondimento. Stavolta siamo in compagnia di Jiddu Krishnamurti e del libro La rivoluzione comincia da noi...

La rivoluzione comincia da noi - Jiddu Krishnamurti (approfondimento)Titolo: La rivoluzione comincia da noi (Revolution from within).
Autore: Jiddu Krishnamurti.
Argomenti: spiritualità.
Editore: Astrolabio – Ubaldini Editore.
Anno: 1977.
Voto: 6.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Eccoci arrivati a un nuovo articolo di approfondimento.
Stavolta siamo in compagnia di Jiddu Krishnamurti e del libro La rivoluzione comincia da noi, che è composto dalla trascrizione di alcuni suoi discorsi.
Di cui vado ora a citare qualche brano particolarmente interessante.

Partiamo da un punto su cui Krishamurti insiste molto: svuotare la mente.
“Quando la mente è silenziosa, non per mezzo dell’autodisciplina, del controllo, della brama di fare esperienza di qualcosa di non mentale, quando la mente è veramente silenziosa, allora scoprirete che si manifesta uno stato capace di provocare una rivoluzione nel nostro modo di vedere, nel nostro atteggiamento.
Questa rivoluzione non è provocata dalla mente, ma da qualcos’altro. Perché questa rivoluzione possa avere luogo, la mente deve essere calma, deve essere letteralmente come niente, nuda, vuota.”

Ed ora un altro brano di “elogi” per la mente.
“Non vediamo che la mente, per quanto colta, intelligente ed erudita, è in sostanza mediocre e rimane mediocre, per quanto tenti di superare tale mediocrità.
Quando la mente vede la sua mediocrità, non solo superficialmente, ma nella sua interezza e con tutto ciò che essa implica, senza cercare di fare nulla al riguardo, vi accorgerete che non vi interessa più occuparvene o tentare di cambiare le cose.
La realtà stessa comincia allora ad agire.”

Un altro punto su cui l’oratore-filosofo insisteva molto era il fattore tempo: la liberazione non è disciplina protratta nel tempo, e programmata per qualche imprecisato futuro, ma è adesso.
“Nella meditazione non c’è meditante, non c’è chi si concentra, si sforza, siede a gambe incrociate e chiude gli occhi per meditare.
Quando il meditante fa uno sforzo per meditare, ciò su cui medita è una sua proiezione, qualcosa di personale camuffato dalle sue idee. Una mente simile non può meditare, non sa proprio cosa significhi.
Tuttavia l’uomo che comprende l’occupazione della mente, l’uomo che non opera scelte, sa cosa è il silenzio, il silenzio che nasce proprio al principio, la libertà.
La libertà non è alla fine, è al principio.”

Ora un altro concetto di base: come vincere la paura di qualcosa?
“Sino a quando la mente si occupa della paura, di come disfarsene, di cosa fare o non fare per superarla, potrà mai esserne libera?
La mente potrà liberarsi della paura soltanto quando non se ne occuperà più, che non significa sfuggirle o cercare di ignorarla.
Innanzi tutto è necessario essere pienamente consapevoli di essere spaventati. La maggior parte di noi non ne è pienamente consapevole. Siamo solo vagamente coscienti della paura e se ci troviamo faccia a faccia con essa, siamo terrorizzati, scappiamo e ci gettiamo in varie attività che provocano soltanto ulteriori danni.
Poiché la mente stessa è il prodotto della paura, qualsiasi cosa faccia per rigettarla non fa che incrementarla ancora di più. allora si può essere consapevoli della paura senza giudicarla e cercare di cambiarla? Essere consapevoli della paura senza operare scelte significa guardarla soltanto, sapere che c’è la paura e vederne la verità: questo la dissolve.”

Adesso un invito a ricercare per conto proprio, al di là di maestri e guru.
“La meditazione è scoprire cos’è la meditazione.
I libri, i maestri e i sacerdoti vi diranno cos’è la meditazione e, magari, si sbagliano tutti perché sono degli interpreti. Un interprete è un traditore, perché interpreta secondo il suo condizionamento.
La Verità non richiede alcuna interpretazione.
Non ci può essere alcun interprete di ciò che è vero, perché sta a voi scoprire cos’è vero.”

Ed ecco qual è il premio di tale ricerca.
“Senza quella qualità dell’amore che è realmente la vera essenza della bellezza potete fare ciò che volete, andare a tutti i pellegrinaggi del mondo, visitare ogni tempio e coltivare tutte le virtù cui potete pensare, ma non arriverete da nessuna parte.
Non otterrete quel senso della bellezza e dell’amore nemmeno se sedete in meditazione a gambe incrociate e trattenete il respiro per i prossimi diecimila anni.”

Segue ora un bellissimo brano sulla percezione… e su bellezza e amore.
“Percepire qualcosa è un’esperienza sorprendente.
Non so se abbiate mai veramente percepito qualcosa, se abbiate mai percepito un fiore, un volto, il cielo o il mare. Naturalmente, vedete queste cose quando ci passate accanto, ma mi chiedo se vi siate mai veramente presi la briga di guardare un fiore.
E cosa succede quando guardate un fiore? Immediatamente gli date un nome, vi chiedete a quale specie appartenga, oppure dite “Che bei colori! Lo vorrei nel mio giardino”, “Mi piacerebbe regalarlo a mia moglie”, e così via. In altre parole, nel momento in cui guardate un fiore, la vostra mente comincia a chiacchierarci sopra; perciò non riuscite mai a percepirlo.
Percepite qualcosa solo quando la mente è silenziosa e non vi è alcun chiacchiericcio. Se siete in grado di guardare la stella della sera senza movimenti della mente, allora ne percepite davvero la straordinaria bellezza. E quando percepite la bellezza, non fate forse esperienza dell’amore?”

Chiudo l’articolo con due citazioni-lampo: la prima sulla vita e la seconda sulle cose essenziali.
Vita.
“La vita non si ferma, è un movimento, e se la avvicinate con una mente statica non riuscirete a toccarla. È abbastanza chiaro, no?”

Cose essenziali.
“Le cose davvero essenziali per compiere delle scoperte sono libertà, bellezza e amore, non conoscenza, esperienza, credenze religiose o appartenenza a qualche organizzazione.
Non essere alcunché è l’inizio della libertà.”

Come vedete, in La rivoluzione comincia da noi vi sono tanti spunti molto belli: se vi piace lo stile un poco verboso e discorsivo di Jiddu Krishnamurti probabilmente apprezzerete molto questo libro.

Fosco Del Nero

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