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Frammenti di un nuovo insegnamento – Fabio Grimaldi (approfondimento)

9 Set 2021 | Esistenza, Quarta via, Spiritualità

Product by:
Fabio Grimaldi

Reviewed by:
Rating:
4
On 9 Settembre 2021
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Bentrovati all’articolo di approfondimento dedicato al libro di Fabio Grimaldi "Frammenti di un nuovo insegnamento". Il libro è stato valutato discretamente bene in recensione, e infatti l’approfondimento sarà piuttosto interessante.

Frammenti di un nuovo insegnamento - Fabio Grimaldi (esistenza)Titolo: Frammenti di un nuovo insegnamento.
Autore: Fabio Grimaldi.
Argomenti: quarta via, spiritualità, esistenza.
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario.
Anno: 2017.
Voto: 7
Recensione: qui.
Dove lo trovi:  MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Bentrovati all’articolo di approfondimento dedicato al libro di Fabio Grimaldi Frammenti di un nuovo insegnamento. Il libro è stato valutato discretamente bene in recensione, e infatti l’approfondimento sarà piuttosto interessante.
Siamo in zona quarta via, addormentamento e risveglio, per la cronaca, come sarà evidente tra breve.

Il primo spunto estrapolato dal testo non poteva che riguarda il punto di partenza, ossia la situazione di addormentamento dell’essere umano… e conseguentemente la sua incapacità di scorgere la bellezza e la perfezione del creato.
“Per addormentamento si intende l’incapacità di percepire il Mondo Reale e la possibilità di vederne solo gli aspetti illusori; anche coloro che pensano di conoscerlo ne stanno osservando solo alcuni elementi.
Il nostro compito è quello di scoprire la verità, di ridurre i veli che nascondono, in modo tale che ai nostri occhi diventi un po’ più confacente alla sua essenza. Una vita nascosta senza la ricerca della verità resta vuota e priva di senso.
Ogni volta che noi scopriamo nuovi aspetti, ci avviciniamo alla sostanza; allora la realtà ci appare per quella che è: infinitamente bella.”

Il secondo brano tratto da Frammenti di un nuovo insegnamento riguarda la solita visione a doppio senso: si vede fuori quel che c’è dentro… e se dentro non c’è amore sarà impossibile riconoscere l’amore negli altri.
“Se una persona compie un atto di Amore nei vostri confronti e voi non siete abituati a interagire con il materiale più delicato di cui esso è composto, non riuscirete a percepirla e potreste anche fraintenderla, poiché non fa parte della realtà nella quale siete abituati a vivere.
Bisogna sempre aver presente che quando non si vede l’Amore all’esterno è perché interiormente non si è in grado di percepirlo; quindi abbandonarsi interiormente a uno o più sentimenti di natura nobile è fondamentale per ottenere un corpo emotivo che possa interagire con i piani superiori, quelli in cui la bellezza della realtà si manifesta continuamente.
È necessario vivere in Presenza per riconoscere la bellezza in ciò che accade nella vita quotidiana; altrimenti si verrà ributtati meccanicamente nel solito mondo in cui giudizio e lamentela hanno il sopravvento.”

Proseguiamo con una citazione sulla legge di compensazione, che ci immerge nella dualità del mondo fenomenico.
“Secondo la Legge di Compensazione esistono e tipologie di emozioni, quelle più elevate, che provengono dall’anima, e quelle che invece sono figlie della personalità; nella seconda categoria rientrano quelle emozioni che appartengono al mondo della dualità (come, ad esempio, la rabbia, l’ira il rancore, ma anche la lamentela, l’iperattività, la gelosia, ecc) e che quindi sono sottoposte alle sue regole.
Ogni volta che un essere umano prova sentimenti di questo tipo accumula una certa quantità di euforia, se si è provata frustrazione, o di depressione, se ci si è trovati in uno stato di esaltazione, nella stessa misura e intensità.
Invece le emozioni superiori, poiché appartengono al mondo dell’anima, nel cui piano di esistenza la dualità non esiste, non hanno alcuna contraddizione; anzi permettono di percepire sempre più chiaramente i piani superiori.”

Andiamo avanti: la citazione successiva afferisce alle forme pensiero e al loro nutrirsi delle nostre energie, proprio come se fossimo delle batterie e loro delle entità che si nutrono di noi.
“Le forme pensiero che creiamo con le nostre emozioni pesanti, come l’ira o il rancore, si collocano accanto a noi e continuano a richiederci energia; per poterla ottenere, manipolano la nostra attenzione in modo tale che si riattivino gli stessi meccanismi che ci hanno condotto a provare determinati sentimenti, per potersi così cibare dell’emozione che si emette in quel momento.
Questo è l’unico modo che tali entità hanno per rimanere in vita poiché, non avendo alcuna possibilità di nutrirsi autonomamente, hanno bisogno dell’energia altrui. Allora quando ci troviamo immersi in un sentimento negativo dimentichiamo la nostra vera natura e usciamo dal Mondo Reale, identificandoci con l’inimicizia e l’ostilità sorte improvvisamente al nostro interno.
Ma quando c’è un punto d’osservazione ben strutturato, si diventa consapevoli di ciò che accade in ogni istante e quindi vi è la possibilità di porvi rimedio. Non si può assolutamente proseguire lungo un cammino spirituale, se si lascia spazio al proprio interno a queste entità che provocano volontariamente emozioni negative con cui spesso si finisce per identificarsi. Perciò, più ci si nutre di sostanze duali, più queste entità si rafforzano e acquisiscono una maggiore influenza sui corpi; le droghe che portano a tossicodipendenza creano delle forme pensiero parassite enormi da cui è veramente difficile riuscire a disintossicarsi. Depurarsi a livello fisico è solo l’inizio e la parte più semplice, poiché gli altri due corpi possono essere attaccati da tutto ciò che si aggira sul piano astrale e mentale del pianeta.
Da queste entità predatrici ci si può salvare solo accogliendo la bellezza dentro di sé, vivendo così nel Mondo Reale e non in quello fittizio.”

Stiamo per concludere con Frammenti di un nuovo insegnamento: il penultimo brano ci parla della situazione di equilibrio instabile dell’uomo… o quantomeno dell’uomo che ha visto che ha un lavoro da svolgere.
“L’equilibrio instabile è il risultato di un conflitto interiore in cui la volontà di svolgere un Lavoro su di sé si contrappone alla meccanicità.
Noi tutti siamo attratti dalla luce e quindi percepiamo una spinta verso la crescita della consapevolezza, ma allo stesso tempo nutriamo interesse per l’ombra, ovvero il mondo di Matrix. Gurdjieff avrebbe definito questo stato “doppia cristallizzazione”. Gli esseri umani vivono in una perenne condizione di equilibrio fra queste due forze, su cui regolano la loro intera esistenza.
Fino a quando non si entra in contatto con energia molto potenti, l’equilibrio instabile non viene modificato.
Le persone sono solite ascoltare quasi solo a livello mentale ed emozionale inferiore; per questo motivo la possibilità che si verifichino grossi cambiamenti interiori è molto bassa.”

L’ultima citazione ritorna alla prima, e alla capacità di vedere molta o poca bellezza nell’esistenza… e di conseguenza al modo in cui ci approcciamo ad essa.
“Crescere in consapevolezza serve proprio per poter accedere a nuovi livelli di bellezza, poiché gradualmente si acquisisce la capacità di interagire con aspetti dell’esistenza che prima non erano accessibili.
Nel cammino spirituale il cuore deve pulsare costantemente verso l’Infinito, anche se ciò viene considerato dalla personalità come qualcosa di fastidioso e negativo. Bisogna riconoscere e osservare come questa tensione si manifesta nella propria vita, poiché rappresenta la via che può condurre al divino; mantenendo questo sentimento nel cuore si acquisisce la consapevolezza che è stato proprio l’impulso verso l’Infinito a spingerci ad affrontare un determinato ostacolo che non viene più considerato come qualcosa di negativo, ma come una benedizione.
Ogni problema che dobbiamo affrontare rappresenta comunque un’opera del Padre, sebbene momentaneamente non si riesca a vederne la perfezione; se si cerca di evitare le difficoltà della vita, l’attrito che si genera tra la personalità e la volontà dell’anima conduce alla malattia, ovvero la cosa più risvegliante che possa capitare a un essere umano; quando si sta male, si è costretti a riflettere sulla propria condizione esistenziale, senza avere possibilità di scappare.”

Lo spazio dedicato a Frammenti di un nuovo insegnamento di Fabio Grimaldi è terminato.
Alla prossima occasione e buone cose a tutti.

Fosco Del Nero

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