Titolo: Lo yoga della Bhagavad Gita (The yoga of the Bhagavad Gita).
Autore: Paramhansa Yogananda.
Argomenti: induismo, spiritualità.
Editore: Astrolabio.
Anno: 1925.
Voto: 8.
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Lo yoga della Bhagavad Gita di Yogananda è il quarto libro che leggo sul celebre testo indiano, dopo L’eterno canto di Bhagavan – La Bhagavad Gita 5.000 anni dopo, La Bhagavad Gita così com’è e L’essenza della Bhagavad Gita.
Tra i tre, il vincitore, e senza gara, era stato il terzo, ossia il libro di Swami Kriyananda, contenente sia la traduzione che un ricco commentario.

A livello di coscienza, Lo yoga della Bhagavad Gita dovrebbe installarsi al primo posto, essendo viceversa un testo di Paramhansa Yogananda… ma a livello di valutazione del testo non è così, per una ragione molto semplice: il testo in questione non è un commentario vero e proprio, ma contiene solamente un’introduzione alla Gita di una novantina di pagine; poi c’è la traduzione, senza commento, e infine una breve conclusione e il glossario.

Chi, dunque, sta cercando un commentario vero e proprio dovrebbe orientarsi altrove.
Diciamo allora che Lo yoga della Bhagavad Gita è adatto a chi già mastica bene il testo indù e magari desidera affrontarlo attraverso la traduzione di Yogananda, la quale peraltro, com’era presumibile, è molto simile a quella di Kriyananda, il suo allievo.

Chi, invece, desiderasse leggere anche il commentario del maestro indiano, dovrebbe orientarsi sul testo in tre volumi intitolato, semplicemente, Bhagavad Gita – Vol. 1-2-3. Attenzione, perché in giro c’è anche un testo più breve, sempre a firma Yogananda, senza alcun commento, e quindi persino più breve de Lo yoga della Bhagavad Gita, il quale almeno effettua un’ampia panoramica, pur senza commentare ogni versetto, come sarebbe meglio che fosse… questo per fare un po’ di chiarezza e beneficio di chi legge.

Tra introduzione e traduzione, ho comunque molto apprezzato Lo yoga della Bhagavad Gita di Paramhansa Yogananda, ennesimo testo del maestro indiano letto e recensito sul sito, da Autobiografia di uno yogi in poi.

Fosco Del Nero

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