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La meditazione, che cos’è? – Osho (approfondimento)

21 Mar 2022 | Spiritualità, Video

Product by:
Osho

Reviewed by:
Rating:
5
On 21 Marzo 2022
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

L’approfondimento di oggi è dedicato al video di Osho intitolato "La meditazione, che cos’è?", edito da Uno Editori e della durata di circa due ore...

La meditazione, che cos’è? - Osho (spiritualità)Titolo: La meditazione, che cos’è?.
Autore: Osho.
Argomenti: spiritualità, meditazione.
Editore: Uno Editori.
Anno: 1984.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

L’approfondimento di oggi è dedicato al video di Osho intitolato La meditazione, che cos’è?, edito da Uno Editori e della durata di circa due ore.

Vado di seguito a proporre alcuni estratti, qualcosa tratto dal video e qualcosa tratto dal libriccino di accompagnamento.

Il primo brano tratto dal video ci parla del contrasto tra giudizio e osservazione distaccata, e la relazione di ciò con la quantità dei pensieri nella mente.
“Non giudicare, perché nel momento in cui comincia a giudicare, ti dimentichi di osservare. Non c’è niente contro il giudicare. La ragione per cui è proibito è che non appena cominci a giudicare “Questo è un pensiero buono” per quello spazio di tempo non stai osservando. Hai cominciato a pensare, ti sei coinvolto. Non sei rimasto distaccato, ai lati della strada, a guardare semplicemente il traffico.
Non partecipare – sia lodando, che valutando o condannando – non ci dovrebbe essere nessun tipo di atteggiamento rispetto a quello che ti passa per la mente. Dovresti osservare i tuoi pensieri come nuvole che passano nel cielo. Tu non esprimi giudizi sulle nuvole: “quella nuvola nera è molto cattiva, questa bianca sembra che sia saggia”. Le nuvole sono nuvole, non sono né cattive né buone.
Così sono i pensieri: una semplice onda sottile che ti attraversa la mente. Guardala senza giudizio, e sarai di nuovo molto sorpreso. Non appena la tua osservazione si sarà consolidata, i pensieri diminuiranno sempre più.
La proporzione è esattamente la stessa: se ti sei stabilizzato a osservare al cinquanta per cento, allora il cinquanta per cento dei tuoi pensieri scomparirà. Se hai raggiunto il sessanta per cento di osservazione, allora ci sarà solo il quaranta per cento di pensieri. Quando sarai un testimone puro al novantanove per cento, solo ogni tanto ci sarà un pensiero solitario, l’uno per cento, che passa per la strada. Per il resto il traffico è scomparso; quel traffico da ora di punta non c’è più.
Quando sarai senza giudizi al cento per cento, un puro testimone, vorrà dire che sei solo uno specchio, perché uno specchio non esprime mai giudizi.”

La seconda citazione viceversa mette in opposizione mente e meditazione: la prima lotta per vivere, e dunque lotterà a oltranza contro lo stato meditativo.
“Non puoi scoprire la meditazione attraverso la mente, perché la mente perpetuerà se stessa. Puoi trovare la meditazione solo mettendo la mente in disparte, placandoti, restando indifferente, non identificato con la mente; osservando la mente passare, senza identificarti con essa, senza pensare “Io sono la mente”.
Meditazione è la consapevolezza di non essere la mente. Quando la consapevolezza scende in te sempre più profondamente, poco a poco giungeranno alcuni istanti, momenti di silenzio, istanti di spazio puro, momento di trasparenza, attimi in cui dentro di te nulla si agita e tutto è quieto. In quei momenti immoti saprai chi ei, e conoscerai il mistero di questa esistenza.”

Veniamo a un passo più lungo e molto bello. Esso effettua una similitudine tra la il processo di evaporazione dell’acqua e il risveglio della consapevolezza.
“È un lavoro molto delicato. Lungo un periodo di mesi si crea un’energia, ma in pochi giorni può scomparire se non sei arrivato al punto conosciuto come il punto di non ritorno.
È la stessa cosa di quando scaldi l’acqua a novanta gradi: è ancora acqua. Poi a novantacinque gradi… è ancora acqua. A novantacinque gradi è ancora acqua e, se smetti di scaldarla, si raffredderà: il calore verrà disperso. Ma se arriva a cento gradi, fa un salto di qualità: evapora. È arrivata al punto nel quale accade un cambiamento radicale.
Lo stesso accade con la meditazione. Continui ad accumularla… continui ad accumulare un’energia sottile nel tuo essere. Arriva sempre più in alto, sempre più in alto: novanta gradi, novantacinque gradi. Se ti fermi a quel punto, svanirà. Verrà dissipata, perché la vita è non-meditativa, e può facilmente distruggerla.
Il mondo intero è non-meditativo. La gente che incontri, con cui lavori e parli, è tutta non-meditativa. Quando sei a livelli alti di energia, la gente, che non è così in alto, ti risucchierà, senza accorgersene. È come nel caso dell’acqua, che tende a scorrere verso il basso. Tutte le energie si spostano verso il basso. Le persone sono come valli. È naturale che la tua energia cominci a fluire verso di loro, visto che il loro livello è più basso del tuo. Quindi la regolarità nel meditare è molto, molto importante. Altrimenti costruisci qualcosa e poi pensi: “Adesso ho fatto abbastanza, mi sento benissimo”. Per qualche giorno ti sentirai bene, ma poi l’energia verrà nuovamente persa.
Se invece vai avanti con regolarità, a poco a poco il livello di energia cresce, e un giorno accade di colpo che “evapori”. Allora la meditazione diventa una cosa naturale. Ma prima che ciò accada è importante la regolarità.”

Proseguiamo l’approfondimento de La meditazione, che cos’è? con una citazione, particolarmente ironica sulle religioni organizzate, relativa al contatto diretto con l’esistenza e col divino.
“Ci sono alcune cose che devi fare tu in prima persona. Un servo non può dormire per te. Un servo non può mangiare per te. Un servo non può fare l’amore in nome tuo.
Come potrà mai un prete, che non è altro che un servo, mediare tra te e l’esistenza? O Dio, o la natura, o la verità?
Nell’ultimo messaggio del Papa al mondo questo viene considerato un peccato. Cercare di avere un qualsiasi contatto con Dio… un peccato. Devi contattare Dio attraverso un prete cattolico adeguatamente iniziato: tutto deve passare attraverso i canali giusti. Esiste una particolare gerarchia, una burocrazia, che non puoi scavalcare. Il vescovo, il Papa, il prete: se li scavalchi, entri direttamente nella casa di Dio: questo non è permesso, è peccato.
Mi ha veramente stupito che questo Papa polacco abbia avuto il coraggio di definirlo un peccato: dire che l’uomo non ha il diritto naturale di entrare direttamente in contatto con l’esistenza o con la verità stessa… anche per questo ha bisogno dell’agenzia giusta.
Ma chi stabilisce qual è la giusta agenzia?
Ci sono trecento religioni, e ognuna ha la sua burocrazia, i propri canali, e tutte dichiarano che le altre duecentonovantanove sono false.”

Il terzultimo brano descrive la meditazione più nel dettaglio secondo tre fasi.
“Ogni volta che riesci a trovare il tempo per semplicemente essere, abbandonando tutte le azioni, anche se per un solo momento non fai niente, e stai semplicemente nel tuo centro, completamente rilassato, quello è meditazione.
E una volta che hai afferrato il trucco, puoi restare in quello stato finché vuoi.
Alla fine puoi restare in quello stato ventiquattro ore al giorno. Una volta diventato consapevole del modo in cui il tuo essere può rimanere indisturbato, a quel punto, lentamente, puoi iniziare a fare le cose, stando attendo che il tuo essere non venga agitato.
Questa è la seconda parte della meditazione. Prima impara a essere e basta, e poi impara a fare piccole azioni, come pulire il pavimento o fare una doccia, mantenendoti centrato. In seguito puoi fare cose complesse: per esempio, io vi parlo, ma la mia meditazione non è disturbata. Posso continuare a parlare, ma, nel mio vero centro, non c’è nemmeno un’increspatura: è solo silenzio. Profondo silenzio.”

Il penultimo brano de La meditazione, che cos’è? riporta l’essenza della meditazione all’attività dell’osservare.
“La meditazione non è contro l’azione, non è che ti debba fuggire dalla vita.
Ti insegna semplicemente un nuovo stile di vita.
Diventi il centro del ciclone: la tua vita continua, e continua in realtà più intensamente, con più gioia, con più chiarezza, più visione, più creatività, eppure sei distaccato, un semplice osservatore sulle colline.
Non fai altro che guardare tutto quello che succede intorno a te. Non sei colui che agisce: sei l’osservatore.
Il segreto della meditazione è tutto qui: tu diventi lo spettatore.
L’azione continua al proprio livello, non c’è problema: spaccare la legna, attingere l’acqua del pozzo. Puoi fare di tutto, cose piccole e grandi. Solo una cosa non è permessa: che la tua centratura venga perduta. Quella consapevolezza, quella presenza attenta, dovrebbe restare, assolutamente serena, indisturbata.”

Siamo all’ultima citazione: non occorre sforzarsi, occorre invece distaccarsi e lasciare che succeda coi suoi tempi.
“La meditazione ha tutto lo spazio, l’intera esistenza a disposizione. Tu sei l’osservatore, puoi osservare l’intera scena.
Non c’è lo sforzo di concentrarsi su qualcosa. Non c’è lo sforzo di contemplare qualcosa. Non fai tutte queste cose, sei semplicemente presente, in osservazione, semplicemente consapevole.
È un’abilità, non è una scienza, non è un’arte, non è una maestria: è un trucco da imparare.
Semplicemente gioca con quell’idea che non stai facendo niente.
E un giorno, sarai sorpreso: solo giocando con quell’idea, è accaduto. Perché è la tua natura. Proprio al momento giusto: tu non sai quand’è il momento giusto, per cui continua a giocare.”

L’approfondimento dedicato al video La meditazione, che cos’è? di Osho è così terminato.
Alla prossima occasione e al prossimo approfondimento.

Fosco Del Nero

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