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Dopo Nostradamus – Amadeus Voldben (approfondimento)

18 Dic 2023 | Esoterismo, Profezie, Religione, Spiritualità

Review of: Dopo Nostradamus
Product by:
Amadeus Voldben

Reviewed by:
Rating:
3
On 18 Dicembre 2023
Last modified:11 Gennaio 2024

Summary:

Stavolta l’approfondimento è dedicato a un testo discretamente vecchio: "Dopo Nostradamus", di Amadeus Voldben, datato 1972.

Dopo Nostradamus - Amadeus Voldben (profezie)Titolo: Dopo Nostradamus.
Autore: Amadeus Voldben.
Argomenti: spiritualità, profezie.
Editore: Edizioni Mediterranee.
Anno: 1972.
Voto: 6.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Stavolta l’approfondimento è dedicato a un testo discretamente vecchio: Dopo Nostradamus, di Amadeus Voldben, datato 1972. Esoterismo italiano di mezzo secolo fa, dunque… e di buon spessore, come si vedrà anche dai brani proposti.

Partiamo da una citazione che identifica la situazione sociale e coscienziale di cinque decadi fa… inquadrata piuttosto bene dal buon Amedeo Rotondi.
“Chi ha occhi per vedere e mente per comprendere non stenterà a persuadersi che quello che da tempo era stato profetato è già cominciato. Ogni giorno, da anni, assistiamo alla demolizione del vecchio edificio, sasso dopo sasso; notiamo il traballare di colonne che si ritenevano incrollabili. La famiglia, lo stato, l’autorità, la religione, la società sono già nelle condizioni che soltanto pochi anni addietro sarebbe stato impossibile concepire: i valori di autorità, di morale, di proprietà sono ben diversi da prima. Forze assalitrici, sempre crescenti, non desistono dal continuo tentativo di abbattimento.
Se, in parte, oggi vediamo già molte macerie, altre resistenze si vanno sgretolando ogni momento, tanto da far pensare a un cumulo generale di rovine quale epilogo della tragica lotta. Ma la vita è un divenire, sempre per il meglio. Ciò che cade ha cessato di adempiere alla sua funzione, assolta nel tempo dovuto, non più adatta per altri tempi.”

Ancora sulla situazione psichica dell’umanità di quel periodo storico.
“Un attento osservatore delle cose umana, dotato di una certa sensibilità, non tarda oggi ad avvertire i sintomi di grandi mutamenti che sono alle soglie nella società umana. È manifesto ovunque un senso di provvisorietà che si rivela in ogni attività degli uomini.
La vita d’oggi è caratterizzata da questo senso, diffuso, avvertito in ogni campo a tutti i livelli di esistenza. Non si fanno progetti per il domani, si vive giorno per giorno. Niente si crea di stabile, più nulla si fa per essere tramandato.
I posteri non interessano più, allo stesso modo che non si guarda neppure a coloro che hanno preceduto e che si ritengono superati. Questa società dei consumi e dei rifiuti non crea più le opere che un tempo si creavano perché durassero nei secoli. Il consumismo risponde a questo senso della fine: si fa tutto per il momento, per essere usato e poi gettato.
È una società di uomini tormentati nel proprio egoismo, chiusa in sé, che consuma se stessa in una deificazione esasperata e sterile.”

Parliamo ora delle fasi di passaggio da una civiltà a un’altra: la corruzione dilagante ha sempre preceduto il crollo di una determinata civilizzazione.
“L’estrema corruzione ha sempre preceduto tutti i tramonti di civiltà. La storia umana ne offre abbondanti testimonianze. La liberazione verso il basso è il libertinaggio, opera di uomini incapaci d’imboccare la via giusta, quella che si realizza migliorandosi. E ritengono, invece, libertà l’incatenamento peggiore. Per questo, non si accorgono neppure di essere tiranneggiati e fatti strumento di altre forze.
La demagogia è mezzo per padroneggiare gli altri. Ma la tracotanza, fondata sulla disonestà, renderà gli uomini vili dinanzi al supremo vaglio dell’esistenza: la morte. Coloro che non hanno realizzato il discernimento fra i valori reali e i valori illusori dell’esistenza, ancora minorenni nello spirito, mettono tutto sullo stesso piano, anzi più spesso invertono i valori, ponendo al primo posto ciò che non vale. Ma dinanzi al rivelatore assoluto, la morte, restano sgomenti. E, allora, illudono se stessi con la pratica di una religione soltanto formale.”

La corruzione e la decadenza, tuttavia, non sono del tutto dannose: dal letame nascono i fiori.
“Epoche di decadenza sono necessarie perché senza di essa la vita non si potrebbe immaginare. Esse hanno sempre fornito materia putrescente perché su quel terreno potessero svilupparsi più rigogliose le piante novelle.”

Nel grande piano cosmico, anche gli strumenti di distruzione, ossia gli esseri umani coscienzialmente poco evolutivi, hanno la loro funzione ben precisa.
“Tutto ciò che sta avvenendo in questi anni va considerato alla luce dell’umanità avvenire. Si deve credere che sono fenomeni fondamentalmente salutari ai fini della preparazione della Nuova Era. Essi, anzi, andranno sempre più aggravandosi e prenderanno forme di maggiore violenza distruttiva. La Legge, per attuare i suoi piani, si serve necessariamente di elementi che per la loro scarsa evoluzione sono ancora sul piano della distruzione e della violenza; strumenti negativi, allo stesso livello della superata società inevoluta, che con i vecchi metodi vengono a galla in massa per autodistruggersi. Ma essi crolleranno per primi col vecchio mondo di cui rappresentano l’aspetto peggiore.
Le profezie sono concordi nell’affermare che un ordine nuovo dovrà sostituire il vecchio che sta crollando.”

Nei tempi di cambiamento aumentano le possibilità, ma anche i rischi: tutto è velocizzato ed estremizzato.
“Per legge fisica, nella caduta dei corpi, la velocità aumenta verso la fine. “Motus in fine velocior”. Il movimento di accelerazione va crescendo sempre più che si avvicina la caduta.
Nell’ora che oggi viviamo sembra che il tempo abbia cambiato il suo valore. Le esperienze che prima si svolgevano in anno oggi si compiono in settimane. Gli avvenimenti assumono velocità accelerata.
L’attuale grande momento per l’umanità è pure chiaramente indicato dal punto limite in cui l’uomo è arrivato con le scoperte scientifiche. La scissione dell’atomo, l’uscita dalla Terra, sono fatti sproporzionati alla statura morale degli uomini di oggi, ancora egoisti. L’uomo ne è convinto, tanto che vede dinanzi a sé un bivio fatale: o distruzione integrale o ascensione sui piani elevati dello spirito. Mezzi così enormi non possono durare in mano a uomini ancora moralmente piccoli.”

Definiamo ora quale è la vera religione.
“Religione vera è quella che ha il suo centro nella coscienza dell’uomo, che detta a ciascuno ciò che deve fare. Non si può chiamare religione quella che dovesse consistere soltanto in riti e cerimonie esteriori o soltanto nell’obbedienza cieca a un capo che comanda di credere a qualcosa da lui decretato.
Certamente, prima di arrivare all’autocoscienza, è necessario passare dallo stadio di minorità spirituale, e si deve attraversare lo stato di soggezione a un capo, e sottostare a norme esterne come minorenni incapaci di governarsi da soli.
Ma ogni religione esterna è valida soltanto se porta l’uomo allo sviluppo della religione interna, quella della coscienza che detta dentro a ciascuno le norme da seguire.”

Tutto principia sempre dall’invisibile: solo i materialisti e i pagani non lo hanno ancora compreso.
“I fatti che giorno per giorno accadono mostrano il compiersi di quello che nell’invisibile, cioè nell’animo degli uomini, è già compiuto.
Le future sorti dell’umanità sono scritte. Noi siamo gli attori del grande dramma.”

Siamo in dirittura d’arrivo con l’approfondimento dedicato a Dopo Nostradamus. La penultima citazione afferma qualcosa che io stesso vado divulgando da ormai un decennio abbondante: la democrazia non esiste… per due motivi diversi.
“La democrazia, così com’è oggi concepita e attuata, è basata su due menzogne:
1) che tutti gli uomini sono eguali;
2) che la maggioranza governi la nazione.
Nella realtà ciò non è vero.”

Ultimo brano proposto: il viandante spirituale è sereno e fiducioso… come suggerisce Gesù nei Vangeli. Le leggi spirituali sono perfette e agiscono sempre in modo adeguato.
“Chi sa come sia giusto il dardo che colpisce a segno, e mai a caso, sa pure che nessun timore deve impadronirsi di chi ha fede in Dio, di chi tende al bene, di chi è animato da volontà di bene. A questi fu portata la pace sulla Terra, non agli altri; quella pace che nessuno potrà mai togliere, che nessun avvenimento potrà mai turbare.
Chi cerca il bene secondo l’insegnamento di Cristo non ha nessuna ragione per temere. Ogni operazione, per quanto dolorosa, è salutare perché serve a guarire e si trasforma, poi, in gioia.
Temano gli iniqui, coloro che basano la loro ragione sulla violenza morale o materiale, sull’ingiustizia e sulla sopraffazione; temano i malvagi che s’illudono di dominare con il potere della forza e dell’inganno, protesi soltanto a godersi la vita, ad accumulare beni effimeri, tenacemente attaccati alle cose che credono di possedere per sempre. Essi hanno tutti i motivi per temere e tremare, perché saranno colpiti, e proprio dove essi temono, perché quello è il punto da sanare.
La Legge è giusta: torna sempre a ciascuno il bene che ha fatto, come ritorna all’autore il male operato.”

Così, abbiamo concluso con Dopo Nostradamus di Amadeus Voldben.
Al prossimo approfondimento.

Fosco Del Nero

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