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Storia segreta della mistica sessuale in Occidente – Arthur Versluis (approfondimento)

22 Gen 2024 | Religione, Sessualità, Storia

Product by:
Arthur Versluis

Reviewed by:
Rating:
3
On 22 Gennaio 2024
Last modified:22 Gennaio 2024

Summary:

Come ho evidenziato nella recensione di "Storia segreta della mistica sessuale in Occidente", il testo di Arthur Versluis ha una vocazione eminentemente saggistica e storiografica, non didattico-evolutiva.

Storia segreta della mistica sessuale in Occidente - Arthur Versluis (approfondimento)Titolo: Storia segreta della mistica sessuale in Occidente (The spontaneous fulfillment of desire).
Autore: Arthur Versluis.
Argomenti: storia, religione, sessualità.
Editore: Edizioni Arkeios.
Anno: 2008.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Come ho evidenziato nella recensione di Storia segreta della mistica sessuale in Occidente, il testo di Arthur Versluis ha una vocazione eminentemente saggistica e storiografica, non didattico-evolutiva.
Tuttavia, parlando di questo o quel movimento, e cercando di sintetizzarlo e spiegarlo, ogni tanto venivano fuori delle frasi utili, alcune delle quali sono proposte in questo articolo di approfondimento.

Partiamo dal punto centrale: il matrimonio, l’unione tra il maschile e il femminile, è inquadrato qui in un’ottica sacrale.
“Il matrimonio sacro iniziatico ha al suo centro l’idea della divinizzazione, vale a dire il risveglio del regno spirituale latente all’interno di quello materiale. L’unione sessuale è intimità; simbolicamente e concretamente, è un’intima congiunzione che può dare come esito una gravidanza, una nascita o rinascita, e la crescita dell’iniziato rinato come un nuovo essere.
Tale rinascita rappresenta il risultato dell’unione con la divinità, e così leggiamo nei papiri ermetici greci versi come questi: “Entra nel mio spirito e nei miei pensieri per tutta la vita, perché tu sei me e io sono te; il tuo nome custodisco come un incanto nel mio cuore”, o ancora: “Io ti conosco, Hermes, e tu conosci me: io sono te, e tu sei me”.
In ultima analisi, l’iniziato si congiunge intimamente e pienamente con il dio.”

Leggiamo ora uno spunto sul gruppo dei Messaliani, una setta che aveva forti tendenze esoteriche: preghiera continua e pratica sessuale con fini evolutivo-spirituali.
“I messaliani, ma anche molti altri gruppi e individui durante il primo cristianesimo, insegnavano forme di quella che chiamavano preghiera continua, simile all’esicasmo dell’ortodossia orientale, che si ritiene porti al risveglio interiore, alla pace e all’illuminazione.
Secondo i messaliani, le preoccupazioni mondane e il lavoro ordinario dovrebbero essere evitati, perché ciò che conta è il proprio grado di risveglio interiore in questa vita; questo, dicevano, è ciò che determinerebbe il destino postumo di una persona.
Attraverso la pratica meditativa, realizzavano lo spirito interiore, o pneuma, che in realtà è anche lo Spirito Santo, e così alla fine raggiungevano la libertà dalle turbolenze emotive, ottenendo una realizzazione interiore chiamata apatheia.
Attraverso l’illuminazione trascendente, la loro anima realizzava l’unione tra la Sposa e lo Sposo interiori, un’unione analoga all’accoppiamento terreno di un uomo e una donna. Infatti, come il Padre Nostro insegna, una simile unione avrebbe luogo sulla terra come in cielo.
Il conseguimento dell’apatheia, ottenuto tramite la meditazione e il risveglio interiore o realizzazione del pneuma, è accessibile sia agli uomini che alle donne. Così, in tali gruppi si trovavano capi e insegnanti donne, come anche sacerdotesse, perché la loro era una gerarchia gnostica in cui contava solo il grado del proprio risveglio interiore.”

Passiamo ora a Valentino, forse il più conosciuto degli gnostici: dapprima sfiorò la nomina a papa, e poi collezionò scomuniche a raffica.
“Valentino è il più conosciuto degli antichi gnostici, e per una buona ragione: a un certo punto, fu sul punto di diventare papa!
Non si deve pensare che i valentiniani privilegiassero la divisione sessuale rispetto all’unione finale o all’unità. Secondo il loro punto di vista, tale divisione rappresenta la nostra caduta nella dualità, e l’unione sessuale prefigura e rappresenta la riunione di ciò che è stato separato dalla caduta nella materialità e nel tempo. Pertanto, l’unione sessuale non è affatto un fine in sé e per sé, né tanto meno un pretesto per l’accoppiamento animalesco, ma piuttosto deve essere santificata e quindi trasmutata. In questa prospettiva, il desiderio sessuale può essere visto come un segno sia della nostra divisione e caduta interiore, sia del nostro desiderio di ricongiungimento e di ritorno allo stato paradisiaco che precede la caduta.
Il simbolo valentiniano per questa riunione o restaurazione interiore è la camera nuziale. Ecco come viene descritta verso la fine del Vangelo di Filippo: la verità che vediamo in questo mondo e che comprendiamo attraverso la ragione è un’immagine o un’indicazione di qualcosa di superiore, ma la camera nuziale è nascosta perché non è tanto un’immagine quanto una diretta partecipazione interiore. Entrare nella camera nuziale significa entrare nella luce trascendente, e i suoi misteri non appartengono alla notte (come i misteri del matrimonio umano), ma al giorno e alla luce eterni. Entrare nella camera nuziale è quindi “ricevere la luce”, e chi riceve la luce è libero sia in questo mondo che dopo la morte.”

Ancora sulla camera nuziale, ossia sull’unione delle due polarità opposte.
“Accedendo alla camera nuziale, entriamo nel regno della luce mentre siamo ancora sulla Terra. In questa esperienza, noi che eravamo separati come individui ci ricongiungiamo con la nostra origine luminosa, realizzando così la nostra perfezione.
Raggiungere questo fine sulla Terra, nella presente vita, significa raggiungerlo anche e soprattutto nell’aldilà; al contrario, chi non riceve la luce sulla Terra “non potrà riceverla nell’altro Luogo”.”

Segue ora un principio spirituale generale: ha valore quanto si è acquisito interiormente, e null’altro.
“Ciò che conta è la postura spirituale interiore che si realizza come risultato della propria pratica meditativa.”

Citato il Vangelo di Filippo, citiamo ora il Vangelo di Tommaso: il tema è sempre lo spazio di progresso interiore.
“Molti versi nel Vangelo di Tommaso suggeriscono che esiste uno stato interiore o esoterico, che è quello della trascendenza senza peccato, chiamato “camera nuziale”, e c’è uno spazio esteriore rappresentato da “quando lo sposo esce dalla camera nuziale”. In quest’ultimo caso, si deve “digiunare e pregare” per essere riportati allo stato della camera nuziale o dell’unità interiore.
Lo stato interiore non si trova in un tempo successivo, o altrove, insiste Gesù: “Non verrà mentre lo si aspetta. Non diranno: ‘Ecco, è qui’, oppure ‘Ecco, è là’. Bensì il Regno del Padre è diffuso su tutta la Terra, e gli uomini non lo vedono”. Attraverso l’interpretazione e la comprensione di queste parole, Gesù ci avvia verso la rivelazione interiore diretta.”

L’ultima citazione tratta da Storia segreta della mistica sessuale in Occidente è una sorta di sintesi della questione: la via sessuale è una via evolutiva… ma non è per tutti, e anzi è per pochi, poiché richiede saggezza e disciplina non comuni.
“Ciò che la storia segreta della mistica sessuale suggerisce è che l’unione o la comunione sessuale può aprire un’esperienza di via positiva in cui, attraverso la comunione intima, cominciamo a percepire e perfino a entrare nella sfera archetipica che Corbin definì mundus imaginalis. L’unione sessuale è potenzialmente favorevole a tale esperienza perché in essa un uomo può diventare un uomo archetipico che incontra una donna archetipica: l’angelo o il dio si unisce all’angelo o al dio (secondo il linguaggio di riferimento, cristiano o pagano). Una simile esperienza, tuttavia, non deriva di solito da un normale rapporto sessuale. È associata, piuttosto, alla disciplina, al trattenimento, all’amare con e attraverso l’altro senza soccombere a una conclusione eiaculativa.
Ciò che vediamo, nelle tradizioni misteriche e ancora nelle tradizioni gnostiche del matrimonio interiore o gnostico, come pure nelle opere visionarie gnostiche – in altre parole, nel periodo fondamentale della storia occidentale – è la possibilità di un’unione interiore o divina di cui l’unione sessuale tra un uomo e una donna è il segno o il simbolo. La chiave qui è l’unione interiore o archetipica tra l’alto e il basso, che è di fatto il contatto e la mescolanza di un mondo divino archetipico e rivelatore con quello mondano e terreno.
L’unione sessuale orizzontale tra uomo e donna si consuma non nella fusione, ma nella misura in cui questa unione orizzontale ha una dimensione verticale o trascendente.”

L’articolo di approfondimento dedicato a Storia segreta della mistica sessuale in Occidente, libro di Arthur Versluis, è concluso.

Fosco Del Nero

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