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Le stanze dell’immaginazione – Matteo Ficara (approfondimento)

7 Dic 2016 | Immaginazione, Intuizione, Rilassamento

Product by:
Matteo Ficara

Reviewed by:
Rating:
4
On 7 Dicembre 2016
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Eccoci qui col canonico articolo di approfondimento, stavolta dedicato al libro Le stanze dell’immaginazione di Matteo Ficara, testo da cui ho estratto alcune citazioni da proporvi.

Le stanze dell’immaginazione - Matteo Ficara (intuizione)Titolo: Le stanze dell’immaginazione.
Autore: Matteo Ficara.
Argomenti: immaginazione, intuizione.
Editore: Spazio Interiore.
Anno: 2016.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Eccoci qui col canonico articolo di approfondimento, stavolta dedicato al libro Le stanze dell’immaginazione di Matteo Ficara, testo da cui ho estratto alcune citazioni da proporvi.

La prima ci parla del potere di attivazione ed elevazione del cuore.
“Alchemicamente si dice che in tutte le cose c’è dello zolfo e che il cuore, visto come un grande focolare, ha la capacità di accendere questo elemento, rendendo ogni cosa non solo più luminosa, ma più viva, visibile e bella.
Un mondo senza Bellezza è un mondo che sparisce, di cui non ti accorgi più, del quale non noti i dettagli e nel quale non trovi più interesse, né gioia, né vita.
Un mondo acceso dal focolare del cuore, invece, è denso di meraviglia e miracolo, termini che hanno una radice comune dal significato “ciò che è mirabile, visibile”: quando si è innamorati, tutto è più bello, più visibile e denso del miracolo di vedere ciò che non si vede.”

Nella seconda ci vien illustrato un principio importante: uno di quei tanti “buchi energetici” di cui spesso siamo vittima.
“Tutto ciò che non abbiamo portato a termine resta nella nostra mente e ci comunica un senso di insoddisfazione e inadeguatezza spesso lesivi della fiducia in noi stessi nell’affrontare i compiti che successivamente ci vengono assegnati o che noi stessi scegliamo.
Non solo: una tale lista di cose non fatte, per sussistere nella mente, richiede energia, ed è quindi equivalente a un foro nel nostro serbatoio energetico, che ci indebolisce costantemente.”

Andiamo avanti, e vediamo ora un brano di alcune righe sul potere del lasciar andare e dell’accettazione.
“Aprirsi alle possibilità infinite dell’Universo, lasciando andare non tanto i nostri progetti per il futuro quanto l’attaccamento che abbiamo (o che possiamo avere) a essi e a i nostri desideri e voglie, significa attivare un Campo di Accettazione, entrare in uno stato di piena ricettività, di pieno cuore, che permette all’Universo di creare la vita “attraverso di noi”, così come sa essere meglio per ognuno.
Si diventa strumenti della Provvidenza, della Volontà, del principio divino.”

Altra citazione presa da Le stanze dell’immaginazione: questa, assai interessante, ci parla del potere creatore dell’energia sessuale, difatti l’energia creatrice per eccellenza… anche se l’uomo comune normalmente non lo sa.
“Nonostante sia ancora uno dei miracoli universali più affascinanti, spesso non ci si stupisce più che attraverso l’atto sessuale si generi la vita.
In base alle ricerche di Gurdjieff, più tardi scientificamente provate da Reich, ciò che accade nell’atto sessuale è la generazione di un altissimo grado di energia, capace di portare gli individui sul piano dell’Energia Creatrice, dove possono “creare” la vita.
Secondo Gurdjieff, in realtà il dormiente non si rende nemmeno conto di quello che avviene: egli sta nella genitalità piuttosto che nella sacralità, ma in ogni caso la frizione dei corpi genera ugualmente quel livello di luminescenza (termine reichiano per indicare l’eccitazione di energia) capace di aprirci all’Energia Creatrice.
Infatti, è sempre l’energia che agisce attraverso di noi, in base a una sola volontà, e non viceversa.”

Siamo quasi in dirittura d’arrivo: questo brano ci ricorda che qualunque cosa si affacci nella nostra esistenza ci appartiene, fuori o dentro che sia, che appaia in questa o in quella circostanza.
“Nel mandala, quando si vede l’immagine di un demone, bisogna ricordarsi che esso è comunque una manifestazione del divino interiore, che muove tutte le dinamiche.
Inoltre, se nei nostri luoghi di potere si manifesta un’immagine in qualche modo scomoda o poco piacevole a vedersi, è solo perché siamo pronti ad affrontarla e a trasvalutarne il senso. D’altronde, tutto quello che esiste, nella nostra realtà di superficie che profonda, per potersi manifestare deve avere un nostro intimo consenso, un “sì” che provenga proprio da noi.”

Chiudiamo l’articolo con una sentenza lampo riguardo la bellezza. L’equazione è semplice, ma val sempre la pena di ricordarla, specie se ben espressa come in questo caso.
“Nutrirsi di immagini di Bellezza nutre il cuore.
Nutrirsi di quelle di Bruttezza, lo intasa e non permette il libero accesso ai suoi luoghi di potere.”

E con questo abbiamo terminato con Le stanze dell’immaginazione di Matteo Ficara .
Alla prossima occasione e buone cose a tutti.

Fosco Del Nero

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