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Il codice del cuore – Riccardo Geminiani, Salvatore Brizzi (approfondimento)

18 Dic 2017 | Esistenza, Narrativa

Product by:
Riccardo Geminiani, Salvatore Brizzi

Reviewed by:
Rating:
5
On 18 Dicembre 2017
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Di recente sul sito è passata la recensione de Il codice del cuore, libro scritto a quattro mani da Riccardo Geminiani e Salvatore Brizzi.
Oggi la segue l’articolo di approfondimento...

Il codice del cuore - Riccardo Geminiani, Salvatore Brizzi (esistenza)Titolo: Il codice del cuore.
Autore: Riccardo Geminiani, Salvatore Brizzi.
Argomenti: esistenza, narrativa.
Editore: Arte di Essere Edizioni.
Anno: 2015.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Di recente sul sito è passata la recensione de Il codice del cuore, libro scritto a quattro mani da Riccardo Geminiani e Salvatore Brizzi.
Oggi la segue l’articolo di approfondimento, con qualche brano estrapolato dal suddetto testo.

Primo brano proposto, relativo ad antichi e mitici sacerdoti consapevoli.
“I sacerdoti pensavano che la realtà esterna fosse solo una proiezione di quella interna, e per radicare in loro questo pensiero facevano questo rituale.
Inspirando immaginavano di aspirare dentro tutto ciò che vedevano all’esterno, tutto l’universo, poi trattenendo il respiro si concentravano su cosa volevano modificare di quell’universo, infine espirando rigettavano fuori l’universo modificato affinché prendesse forma all’esterno.”

Secondo brano, che va a parlarci del potere di ciascuno di noi: potere di manifestazione e principio speculare tra interno ed esterno.
“Ognuno di noi è infinitamente potente.
Ognuno di noi può creare e modificare la realtà.
Siamo i re e la realtà è il nostro regno.
Se io comando amore e gioia, il mio computer proietta una realtà piena di amore e gioia.”

Ancora il valore dell’uomo, stavolta abbinato all’addormentamento.
“L’uomo è un essere divino.
L’uomo è caduto nel sonno.
Nel sonno sogna il mondo.
Il sogno a volte diventa un incubo, ma non è mai reale.
L’uomo può svegliarsi dal sonno.”

Quando l’uomo si sveglia, diviene consapevole di ciò che lo circonda.
“Esistono uomini svegli.
L’uomo sveglio comprende che il mondo esterno è in realtà interno.
Le cose non accadono a te, ma dentro di te.
Gli avvenimenti che ti accadono sono creati da te.”
Il mondo è la tua ombra.”

Segue ora un brano contenente i tre segreti della vita.
“Il segreto dell’Universo è che non esiste il tempo.
Cronos è un’illusione.
Ogni istante si affaccia sull’abisso.
Il segreto per il risveglio è l’Attenzione al momento presente, il Qui-e-Ora.
Lo scopo di qualunque azione non è raggiungere un obiettivo particolare, bensì restare nel Qui-e-Ora mentre la si compie.
Il segreto per trasformare la realtà è il Cuore.
Se il mio Cuore è acceso, la mia realtà si trasforma e diviene bella.
Se voglio essere felice non devo aspettare che cambi qualcosa all’esterno, ma solo aprire il mio Cuore.
La Gioia parte dall’interno e colora l’esterno, non viceversa.
In verità non c’è nessuna ragione per non essere nella Gioia proprio adesso.”

E siamo già in dirittura d’arrivo, con le due citazioni più grosse riservate al finale.
Entrambe peraltro riguardano la preghiera: la prima definisce i due tipi possibili di preghiera.
“Esistono sostanzialmente due modalità della preghiera.
Nella prima modalità si effettuano richieste di vantaggi materiali. Un uomo in difficoltà può pregare per avere un lavoro, una guarigione, una maggior agiatezza economica per sé e la sua famiglia o per la soluzione di una situazione problematica. La preghiera può anche essere rivolta a ricevere un aiuto in campo spirituale: vincere una tentazione, trovare la forza per raggiungere un obiettivo od ottenere una realizzazione interiore.
Esiste poi una seconda modalità della preghiera dove la richiesta smette di essere specifica e diviene meditazione, adorazione di Dio, santi o entità celesti. Tale genere di preghiera non si avvale più della sfera mentale o di quella del desiderio, bensì si fonda sull’apertura dell’anima che giunge a contemplare la perfezione divina.
L’attivazione del cuore per mezzo della preghiera libera lo spirito e diviene mezzo di unione tra l’uomo e Dio.
Mentre nella prima modalità di preghiera la risposta, pur giungendo sempre, può assumere sembianze difficili da comprendere per chi prega, tanto che talvolta egli è convinto di non essere stato ascoltato e che sia accaduto l’esatto contrario di quanto da lui desiderato, nella seconda modalità la risposta risiede già nello stato di coscienza che il richiedente stesso assume nell’atto del pregare.
Il primo e più grande effetto di questa preghiera è proprio la trasformazione di colui che prega, come conseguenza della sua tensione verso i piani spirituali.”

La seconda invece ci dice la legge fondamentale della preghiera.
“C’è una legge fondamentale che regola la preghiera.
Una legge che viene dal passato, tanto sconosciuta quanto antica e importante: meno si chiede, più risulta forte ed efficace la preghiera.
La preghiera più potente al mondo, quella che viene esaudita immediatamente e sempre, è la preghiera dove il devoto non chiede nulla.
Chiedere qualcosa al Padre significa non fidarsi di lui, implica ammettere che non ci fidiamo di quello che lui “ci passa”. Nella misura in cui chiediamo, manifestiamo una mancanza di fede. Quando gli chiediamo qualcosa, è perché abbiamo grossi dubbi sul fatto che lui, in ogni frazione di secondo, sia capace di darci quello che per noi è assolutamente necessario.
Per cui, quando chiediamo, lo facciamo per cecità, ossia non vediamo che i desideri della nostra anima coincidono perfettamente con ciò che ci sta dando il Padre.
È sempre la personalità che chiede, perché chi è in contatto col proprio Sé Superiore, con la propria anima, non può che sentire profondamente che a ogni istante il Padre ci regala esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Né di più, né di meno.
Per fortuna il Padre, che ci vuole bene, non esaudisce quasi mai le richieste della personalità, che di norma sono antievolutive, ma sempre e solo quelle dell’anima, la quale è pronta a qualunque sacrificio pur di evolvere.
Solo talvolta le richieste della nostra mente coincidono con quelle del nostro Cuore. In tal caso esse vengono chiaramente esaudite e abbiamo l’impressione che il Padre ci abbia ascoltato.
Quando invece i desideri della mente e le necessità dell’anima non coincidono, abbiamo l’impressione che le nostre preghiere siano cadute nel vuoto e magari smettiamo di aver fede.
Ma non è vero, perché in realtà non avevamo fede già da prima, altrimenti non avremmo chiesto qualcosa.”

E abbiamo terminato con l’ottimo Il codice del cuore del duo Riccardo GeminianiSalvatore Brizzi .
Al prossimo articolo e buone cose a tutti.

Fosco Del Nero

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