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Al di là del fiume – Ramtha (approfondimento)

9 Mag 2024 | Channeling, Crescita personale, Esistenza

Product by:
Ramtha

Reviewed by:
Rating:
5
On 9 Maggio 2024
Last modified:9 Maggio 2024

Summary:

Il pezzo odierno è dedicato al libro di Ramtha "Al di là del fiume", e in particolare al suo approfondimento, consistente come al solito in qualche brano estratto dal libro...

Al di là del fiume - Ramtha (esistenza)Titolo: Al di là del fiume.
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, crescita personale.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1997.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Il pezzo odierno è dedicato al libro di Ramtha Al di là del fiume, e in particolare al suo approfondimento, consistente come al solito in qualche brano estratto dal libro preceduto da un mio breve commento.

Il libriccino è davvero breve, come gli altri della collana Davanti al caminetto, per cui le citazioni che mi sono segnato non sono moltissime, ma comunque bastevoli per il nostro articolo.

La prima ci parla della differenza di desideri e intenzioni tra l’ego e l’anima: il primo vuole piacere, la seconda vuole evoluzione.
“Alcuni di voi non gioiscono nella luce del mattino perché fuori piove. Ma questo è il vostro aspetto umano. Voglio che lo sappiate.
Il vostro aspetto umano non gioisce di qualcosa che non sia confortevole, ma il vostro Dio ne gioisce, perché quella è l’acqua della vita. Nutre la terra.
E quando dite che è troppa? Non sarà mai abbastanza.”
Il secondo brano scelto si riferisce alla legge di manifestazione: nella nostra vita non c’è niente che non sia stato da noi richiamato a gran voce.
“Nella nostra vita manifestiamo solo quello a cui siamo pari.
Questa è la legge. È scritta a chiare lettere.
E senza pregiudizio. Voi ricevete tutto quello che volete, ma sfortunatamente volete cose periture, mentre io sto cercando di insegnarvi l’imperituro.”

Ancora su ego e anima, e il passaggio dal primo alla seconda… un passaggio difficile, comprensivo di sofferenza e malattia, ma necessario.
“Il regno dei cieli è possibile quando la mente è deposta sull’altare di Dio, ed è deposta lì perché Dio con purezza la prenda e la usi come uno strumento per creare il paradiso. E quando arriviamo a quel punto, dobbiamo deporre un pesante fardello su quell’altare.
Ed è difficile farlo perché è difficile deporre le nostre malattie, che sono state la nostra personalità. È difficile deporre la nostra personalità perché essa è stata causa dei problemi che hanno dato significato alla nostra vita.
I problemi sono sempre una ragione di vita.”

Ramtha ribadisce che quanto pensiamo e generiamo è sempre farina del nostro sacco: non ci sono scuse di sorta nel percorso spirituale.
“Voi avete scelto i vostri pensieri. Li avete scelti e avete scelto di averli ogni giorno come pensiero comune. Dovete capire: non dovrebbero esserci sorprese nella vostra vita perché nulla entra nella vostra vita che prima non abbiate pensato, contemplato, su cui non abbiate fantasticato come pensiero comune, che è il pensiero più potente che ci sia.
Non venite a dirmi: “Ero innocente riguardo a questo”. No, non lo eravate.”

Altor brano tratto da Al di là del fiume: molti cercano di cambiare semplicemente spostando il corpo, o cambiando qualcosa all’esterno; ma l’unico vero cambiamento è interiore.
“La gente è un po’ confusa su quel che è il cambiamento. Pensano che spostarsi da un posto all’altro sia cambiamento. Ma per farlo, dovete prima cambiare nel pensiero. Se lascerete il passato, dovrete prima lasciarlo completamente nella vostra mente, lasciarlo completamente. E poi continuare facendo seguire il corpo.
I pensieri sono reali. Sono l’unica realtà. E quello che segue è un loro specchio in forma di energia.
Il pensiero è il seme della vera realtà, e l’energia lo emula attraverso la forma.”

L’unica realtà reale è quella interiore: è quella che crea e attira.
“L’unica realtà è il pensiero. E se il vostro pensiero non è qui, siete nel passato. Il vostro corpo pul essere qui alle cinque e mezza, ma la vostra consapevolezza a quattordici anni fa.
Quanti di voi lo capiscono?
E così il dono che vogliamo ora lo riceviamo ora solo se siamo nell’Ora. E nessun altro può farlo per voi. Non possiamo mandare un sostituto. Non possiamo mandare una guida, o un angelo, o un maestro. Non possiamo mandare il nostro amico, il nostro vicino, il nostro amante. Siamo proprio noi che siamo nel momento, a ricevere quello che abbiamo chiesto.
Non vi sembra logico?”

Propongo l’ultimo brano per due motivi: il primo è che è molto efficace nel suo suggerire una coraggiosa trasmutazione interiore; il secondo è che esso ricordo molto da vicino il titolo di uno dei miei libri: Lascia che sanguini.
“Rimanete semplicemente presenti, totalmente presenti.
Lasciate sanguinare le ferite.”

Con Al di là del fiume di Ramtha abbiamo concluso.
Al prossimo libercolo della serie Davanti al caminetto (questo era l’ottavo su dodici).

Fosco Del Nero

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