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Ritorno a casa – Radhanath Swami (esistenza)

9 Set 2019 | Esistenza, Spiritualità

Review of: Ritorno a casa
Product by:
Radhanath Swami

Reviewed by:
Rating:
3
On 9 Settembre 2019
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Ritorno a casa di Radhanath Swami vuol essere una sorta di Autobiografia di uno yogi dei tempi moderni. A testimonianza di tale parallelismo c’è anche il sottotitolo di Ritorno a casa: Autobiografia di uno swami americano.

Ritorno a casa - Radhanath Swami (esistenza)Titolo: Ritorno a casa (Journey home).
Autore: Radhanath Swami.
Argomenti: esistenza, spiritualità.
Editore: Eifis Editore.
Anno: 2010.
Voto: 6.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Ritorno a casa di Radhanath Swami vuol essere una sorta di Autobiografia di uno yogi dei tempi moderni. C’è un’esperienza lunga, per quanto non come nel libro di Yogananda, c’è un ricercatore che diventa uno swami (un monaco di particolare rilievo, sorta di insegnante, in questo caso interno al movimento Hare Krishna, internazionalmente noto come ISKCON), ci sono di mezzo America e India, per quanto in ordine inverso, ci sono anche alcuni personaggi in comune, come la bellissima Ananda Moyi Ma, e a testimonianza di tale parallelismo c’è anche il sottotitolo di Ritorno a casa: Autobiografia di uno swami americano.

Purtroppo, non c’è lo stato di consapevolezza di Yogananda.
Per carità, non si sperava tanto, ma confidavo in qualcosa in più, e invece il libro arriva alla sua fine, dopo oltre 400 pagine di un volume ben rilegato, con uno stato di consapevolezza ancora acerbo.
Purtuttavia, mi è piaciuto molto leggere Ritorno a casa, ho simpatizzato molto con Radhanath Swami (anche per il fatto di essere stato in alcuni dei posti descritti nel libro, tra sud, nord e capitale dell’India) e non è escluso che, nonostante il libro sia un discreto mattone come dimensioni, lo possa rileggere in futuro.

Il libro mi è piaciuto più di quanto dica la valutazione numerica, che lascia sempre il tempo che trova, mentre contano di più le motivazioni a parole.
Mi è piaciuto più di quello perché contiene un anelito verso la ricerca interiore di grande portata, che spinge un 18enne americano degli anni “60, con le difficoltà pratiche e culturali di quegli anni, a viaggiare prima verso l’Europa, poi attraverso l’Asia e infine nell’India alla ricerca di Dio, di una pratica interiore da portare avanti tutta la vita, e di un guru cui affidare la propria esistenza.

Se dovessi sintetizzare con una parola Ritorno a casa, ma in generale lo stesso Radhanath Swami, direi “devozione”…
… e infatti l’autore è finito a praticare il bhakti yoga, che per l’appunto è la via yogica della devozione e dell’amore-compassione.

In breve, il libro descrive il viaggio compiuto da Radhanath Swami, che nasce Richard, è soprannominato dagli amici Monk, viene poi soprannominato Krishnadas, e poi approda al nome di Radhanath, cui aggiunge infine il titolo dello swami, dai suoi 18 anni fino ai 20 anni, quando torna negli Stati Uniti dalla sua famiglia, ansiosa, dopo due anni di viaggio, ricerca e pratica presso tanti maestri, guru e discipline, alcuni di essi sinceri ed elevati ed altri di meno, di “riavere” il suo figlio.

Tra i nomi famosi, sono citati, perché incontrati dall’autore, Ananda Moyi Ma, Madre Teresa di Calcutta, Krishnamurti, Swami Muktananda, Maharishi Mahesh Yogi, Neem Karoli Baba, Swami Satchidananda, e altri ancora.
Insomma, Radhanath Swami non si è fatto mancare niente come personaggi, per non parlare della serie di incredibili coincidenze che gli faceva incontrare in Nepal o in India un suo amico d’infanzia di Chicago o una persona conosciuta in Europa.
In effetti le coincidenze sono talmente tante e talmente inverosimili, aggiunte anche ai numerosi episodi in cui egli avrebbe rischiato la morte, da rendere probabilmente molte persone perplesse o dubitanti sulla loro veridicità.

Questo, dal mio punto di vista, importa comunque poco, perché ciò che conta è unicamente il livello di consapevolezza presente in un testo, il quale ovviamente discende a cascata dalla realizzazione interiore di chi scrive.

Ebbene, Ritorno a casa mi è piaciuto più come avventura, quasi fosse un romanzo, che non come testo “evolutivo”. Dal primo punto di vista si distingue come un percorso di vita incredibile e incredibilmente coraggioso, avente alle spalle una forza e una fiducia notevoli, e una devozione via via crescente. Dal secondo punto di vista, si distingue in certi casi in positivo, quelli allineati con l’energia di amore e compassione, e in molti altri in negativo, quelli concernenti la conoscenza delle leggi dell’esistenza nonché altre realizzazioni interiori, mancanti.

Nonostante tale fattore, il libro di Radhanath Swami è assolutamente meritevole di lettura per il livello di devozione in esso racchiuso, che anzi potrebbe essere un ottimo modello per tanti. Per quasi tutti, in effetti, il che non è certamente poco.

Fosco Del Nero

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