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American beauty (film)

9 Set 2008 | Film

Review of: American beauty
Product by:
Fosco Del Nero

Reviewed by:
Rating:
5
On 9 Settembre 2008
Last modified:17 Giugno 2025

Summary:

SCHEDA DI "AMERICAN BEAUTY".

American beauty (film)

SCHEDA DI “AMERICAN BEAUTY”.

Titolo: American beauty.
Genere: drammatico, psicologico, esistenziale.
Regista: Sam Mendes.
Anno d’uscita: 1999.
Attori: Kevin Spacey, Thora Birch, Annette Bening, Mena Suvari, Chris Cooper, Wes Bentley, Sam Robards, Peter Gallagher.
Valutazione qualitativa (1/5 stelle): ⭐⭐⭐⭐⭐.
Livello di interesse esistenziale (1/5 stelle): ⭐⭐⭐.
Dove lo puoi acquistare: https://amzn.to/4l2SCRk.

 

TRAMA DI “AMERICAN BEAUTY”.

Partiamo dagli interpreti di questi intenso film: il protagonista principale, nonché voce narrante (poco utilizzata, comunque), è Lester Burnham (Kevin Spacey), un padre di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi, oberato dalle responsabilità e poco stimato, e con buoni motivi, dalla moglie e dalla figlia.

La moglie è Carolyne (Annette Bening), una donna votata all’immagine sociale e al successo professionale.

La figlia è Jane (Thora BirchThe hole), un’adolescente ribelle che cerca un punto di riferimento.

Nel film rivestono un ruolo fondamentale nella trama anche Ricky Fitts (Wes Bentley), bizzarro compagno di scuola di Jane che stringerà un rapporto sia con Lester che con Jane stessa, il colonnello Frank Fitts (Chris Cooper), padre di Rick, un uomo apparentemente tutto d’un pezzo ma in realtà assai fragile, e Angela (Mena Suvari), che fungerà da deus ex machina della vita di Lester, risvegliandone l’ardore… e non solo a livello attrattivo giacché l’uomo si invaghisce di lei, ma anche e livello umano, visto che Lester modifica in modo spettacolare il suo approccio alla vita.

Una doverosa citazione anche per Peter Gallagher, il Sandy Cohen di O. C. – Orange County, che in American beauty interpreta Buddy Kane, un personaggio secondario, benché anch’esso importante per l’evoluzione degli eventi.

VALUTAZIONE DI “AMERICAN BEAUTY”.

American beauty è un film che giustamente è salito agli onori della cronaca, tra Oscar, premi vari e discussioni sulle tematiche sociali da esso rappresentate.

In sostanza, il film rappresenta una sorta di manifesto (critico) della società americana, tanto linda fuori quanto devastata al suo interno da problemi di varia natura, tanto da apparire ipocrita nel suo ottuso perbenismo. Insomma, parliamo di “sepolcri imbiancati”, come disse qualcuno tempo fa… anche se nel film c’è più di quanto sembri a prima vista, o comunque esso si fa leggere secondo diversi livelli di sguardo.

Il film ha molto da dare e da dire, tanto che si fatica a cominciare da qualche parte.
Comincio allora dicendo che raramente il titolo di un film è stato così azzeccato, visto che il film è molto americano e al contempo propone molta bellezza.
Sinteticamente, poi, dirò che la fotografia è ottima, le recitazioni convincenti, la trama sorprendente e che sono numerose le scene o le frasi che si fanno ricordare a lungo.

Tra le prime, la scena dei petali che cadono dal soffitto, quella della busta di plastica o il finale stesso.

SCENE O CITAZIONI DA “AMERICAN BEAUTY”.

Tra le seconde, le seguenti.

“È una cosa stranissima: mi sento come se fossi stato in coma per circa vent’anni e ora mi stessi risvegliando.”

“Tutto quello che deve capitare capita, presto o tardi.”

“È una gran cosa quando realizzi di avere ancora l’abilità di sorprenderti.”

“Quando vedi una cosa del genere, è come se Dio ti guardasse fisso, solo per un secondo.
E se stai attento puoi ricambiare lo sguardo.”

“È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro ogni cosa, e un’incredibile forza benevola che voleva che sapessi che non c’era motivo di avere paura mai”

“A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla, e il mio cuore sta per franare.””Oggi è il primo giorno del resto della tua vita.”

“Hai paura?”
“Io non ho mai paura.”

“Quell’istante non è affatto un istante: si allunga per sempre, come un oceano di tempo.”

“Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo: il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta, e dopo scorre attraverso me come pioggia… e io non posso provare altro che beatitudine per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro; ma non preoccupatevi, un giorno l’avrete.”

CONCLUSIONE.

Le citazioni, tuttavia, per quanto interessanti non rendono giustizia al film: se non avete ancora visto American beauty, guardarlo è senza dubbio un’ottima idea. Se lo avete già visto, invece, potrebbe essere una buona idea riguardarlo facendo caso al contrasto tra le lotte dell’ego (successo, fama, immagine di sé, giudizio altrui) e la resa (visione della bellezza, serenità interiore, accettazione, fiducia).

All’interno di tale contrasto, interessante notare i due approcci alla vita: uno (quello della moglie) molto mentale e orientato a successo, autostima e pensiero positivo e l’altro (quello del marito) che a un certo punto molla gli ormeggi, qualunque attaccamento o aspettativa, e diviene un emblema della serenità interiore. Non a caso la prima comincia un rapporto con “Il re dell’immobiliare” (successo, denaro, fama, ego), mentre il secondo si avvicina a Ricky, l’unico personaggio del film davvero centrato e capace di vedere la bellezza del mondo (serenità, distacco, centratura, forza).

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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