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Racconti d’un viaggiatore astrale – Anne e Daniel Meurois-Givaudan (approfondimento)

9 Apr 2014 | Esistenza, Esoterismo

Product by:
Anne e Daniel Meurois-Givaudan

Reviewed by:
Rating:
4
On 9 Aprile 2014
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Benvenuti a questo articolo di approfondimento.
Oggi siamo in compagnia con una ben nota coppia di autori: gli ex coniugi Anne e Daniel Meurois-Givaudan.
Quanto al libro, invece, si tratta di Racconti d’un viaggiatore astrale.

Racconti d’un viaggiatore astrale – Anne e Daniel Meurois-Givaudan (esistenza)Titolo: Racconti d’un viaggiatore astrale (Récits d’un voyageur de l’astral).
Autore: Anne e Daniel Meurois-Givaudan.
Argomenti: esistenza, esoterismo, spiritualità.
Editore: Amrita Edizioni.
Anno: 1987.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiAmazon.

 

Benvenuti a questo articolo di approfondimento, amici lettori.
Oggi siamo in compagnia con una ben nota coppia di autori: gli ex coniugi Anne e Daniel Meurois-Givaudan.
Quanto al libro, invece, si tratta di Racconti d’un viaggiatore astrale, testo piuttosto famoso nel settore della spiritualità e con buoni motivi direi.

Andiamo ad estrapolarne qualche brano, cominciando da uno sul rischio della mente e di chi la sostituisce al cuore.
“Gli esseri umani non hanno ancora compreso che si può avere un’istruzione nettamente superiore alla media, persino molto specializzata, ed esser dotati d’una mente media, persino ristretta.
Gli uomini coltivano il controsenso sul termine d’intelligenza, perché la vera intelligenza viene dal cuore e parla al cuore.
Essa apprende ogni cosa a partire dal suo fondamento e per mezzo dell’Amore. L’essere che nuoce ad un altro essere, anche se in un modo reputato abile e intelligente, non dà prova di reale intelligenza ma usa semplicemente un intelletto più o meno acuto, e così facendo va contro alla causa prima, l’Amore, il principio di tutto, e comincia a negare se stesso.
A che servono i più brillanti diplomi delle scuole più prestigiose, a che servono le più grandi fortune, i più grandi poteri, se uno non ha saputo elevare nemmeno un poco la sua anima per penetrare l’essenza delle cose?”

Passiamo ora all’uso corretto e più elevato della mente e del pensiero, ossia all’aspetto magnetico-attrattivo. Ecco un brano sulla legge di attrazione-manifestazione, descritta in termini più inusuali del solito.
“Il pensiero è un riflesso della mente, e siccome nel mondo astrale è molto più vicino alla mente di quanto lo sia nel mondo terrestre, vi acquisisce una forza molto maggiore: quella di materializzare i desideri.
Tuttavia, devi sapere che la materializzazione è possibile anche sul piano terrestre; è possibile anche solo con il pensiero, ma è più facile da realizzare quando il pensiero è dotato di un supporto. Questo supporto non è altro che il linguaggio, ovvero, in modo più astratto, ciò che le religioni hanno chiamato il Verbo.
Sappi che l’Universo è costituito solo da vibrazioni, ed esistono, tra l’altro, suoni che riassumono la forza vibratoria di tutto il cosmo. Dico “suoni”, ma in realtà dovrei dire “un suono”, sotto diversi aspetti.
Questo suono è chiamato Verbo Creatore: gli indù lo chiamano AUM, gli arabi AMIN, ed i cristiani AMEN. Tuttavia, l’AUM racchiude una forza più potente, perché è composto da tre lettere, e il tre è il numero sacro per eccellenza. Quanto ti sto dicendo non è una convenzione, bensì una vera e propria realtà; la forza vibratoria del verbo è in stretto rapporto con l’energia atomica; i grandi iniziati, le grandi entità come Gesù, hanno sempre saputo che una parola pronunciata in piena coscienza e mediante un apposito metodo di concentrazione profonda suscita delle materializzazioni. L’esempio più famoso è certamente quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci.”

Ancora sul potere di manifestazione… ecco qualcosa che lo aumenta: nulla di nuovo sotto il sole, se vogliamo, ma come sempre è una questione di meccanicità o di consapevolezza.
“In molte religioni di tutto il mondo, anche se soprattutto nel cristianesimo, le mani giunte sono un gesto di preghiera.
Mi dirai che è un atteggiamento convenzionale… ebbene, niente affatto: il congiungere le mani mette in atto nel corpo umano un fenomeno fisico, concentrando nel corpo tutta l’energia che quest’ultimo produce.
La mano destra ha una polarità negativa, e la sinistra una positiva, cosicché giungendo le mani si viene a formare un circuito chiuso, senza più fenomeni di perdite di energia. Si stabilisce dunque una corrente continua dal lato destro al sinistro, e ne risulta una maggior forza fisica ed un potere di concentrazione di molto superiore.
L’ideale sarebbe congiungere, oltre alle mani, anche i piedi. Il corpo funziona né più né meno come un accumulatore e un dispensatore di energia, e conoscerne bene il funzionamento significa poterne moltiplicare la potenza.”

Segue adesso una breve citazione sui colori e sul loro potere vibratorio.
“Anche il colore della veste ha un senso: nel cosmo tutto è vibrazione, ed anche il colore, come tutto il resto.
Il colore è una vibrazione che a sua volta emette vibrazioni, e la scienza moderna se ne è resa conto non molto tempo fa; ci sono colori che hanno la riconosciuta proprietà di riposar la vista, ed altri che invece aggrediscono gli occhi. La verità è che ogni colore emette ciò che potremmo chiamare un messaggio: ogni tipo di vibrazione agisce sul corpo e sulla mente dell’uomo.”

Torniamo al primo punto: da un lato abbiamo la natura, l’esistenza e le sue leggi, e dall’altro la mente e la cerebralità. Seguendo la prima si ottiene molto, seguendo la seconda molto poco.
“Resta in armonia con la natura: ti fonderai in essa, ed essa vivrà per te.
Comincia ad amarla per se stessa, onorala come un iniziato e non come un profano.
Ripeto: onora, studia, ma non cercare di dominare, perché allora il frutto del tuo desiderio potrebbe diventare la causa dei tuoi tormenti.”

Ci avviamo a concludere l’articolo con un brano molto bello, di stampo narrativo ma con un principio di fondo importante da far proprio: la solitudine non esiste.
Davanti a me si erge un bosco dagli odori sconosciuti. Avanzo fra i tronchi che sento vivere, respirare all’unisono; gli uccelli cinguettano, a meno che non sia l’aria, o la luce; è la stessa cosa. Tutto qui sembra uno e rappresenta soltanto l’unità.
Sento scorrere un ruscello sotto il muschio, fra le pietre dai riflessi azzurrini: non vedo nessuno, ma ho l’intima convinzione che tutto sia abitato… no, qui è impossibile sentirsi soli!
Un indicibile calore mi riempie il cuore, e amo tutto, tutto, anche la singola particella di lichene avvinta alla corteccia.
Può forse esistere il contrario dell’Amore? Non so più neanche il suo nome. Ho la sensazione d’una potenza infinita, d’una infinita tenerezza.”

Chiudo l’articolo con una frase secca, che è dedicata ai libri ma vale in realtà per ogni singola cosa dell’esistenza: persone, eventi, luoghi, film, etc.
“Un libro parla sempre e soltanto a colui che è disposto ad ascoltarlo.”

Bene, anche stavolta abbiamo terminato.
Con Racconti d’un viaggiatore astrale di Anne Givaudan e Daniel Meurois Givaudan è tutto: a presto e tante belle cose a tutti.

Fosco Del Nero

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