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Il cigno nero (film)

26 Mar 2019 | Film

Review of: Il cigno nero
Product by:
Darren Aronofsky

Reviewed by:
Rating:
4
On 26 Marzo 2019
Last modified:28 Ottobre 2025

Summary:

SCHEDA DI "IL CIGNO NERO".

IlSCHEDA DI “IL CIGNO NERO”.

Titolo: : Il cigno nero (Black swan).
Genere: drammatico, psicologico, thriller.
Regista: Darren Aronofsky.
Anno d’uscita: 2010.
Attori: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder, Christopher Gartin, Sebastian Stan, Janet Montgomery.
Valutazione qualitativa (1/5 stelle): ⭐⭐⭐⭐.
Livello di interesse esistenziale (1/5 stelle): ⭐⭐⭐.
Dove lo puoi acquistare: https://amzn.to/3LaPZjO.

 

TRAMA DI “IL CIGNO NERO”.

Nina Sayers (Natalie Portman) è una ballerina molto attenta all’esecuzione tecnica, ma assai meno portata per l’aspetto emotivo-interpretativo. La sua stessa vita è molto fredda e scialba e, anzi, essa si rivela assai immatura, una sorta di bambina cresciuta solo nel corpo, non aiutata in questo dalla madre che effettivamente la tratta ancora come una bambina (non a torto, col senno di poi).

Le cose si vivacizzeranno, diciamo così, nel momento in cui essa verrà scelta dal suo maestro di danza Thomas Leroy (Vincent Cassel) per interpretare la prima ballerina nella sua versione de Il lago dei cigni, che prevede il doppio ruolo di cigno bianco (per il quale la donna è già perfetta) e di cigno nero (per il cui ruolo viceversa occorre una qualche miglioria-trasformazione).

Ad aiutarla nella trasformazione necessaria, lo stesso Leroy, nonché la collega Lily (Mila Kunis), con la quale Nina svilupperà un rapporto piuttosto ambiguo.

VALUTAZIONE DI “IL CIGNO NERO”.

Da tempo mi ero segnato Il cigno nero, ma non lo avevo ancora visto dal momento che sapevo che si trattava di un film piuttosto drammatico. Se ho proceduto a vederlo è solo per via del regista, quel Darren Aronofsky autore di lavori di ottimo valore, come L’albero della vita o Requiem for a dream, o più in generale di film particolari come Pi greco – Il teorema del delirio oppure Noah.

La particolarità dei suoi lavori, peraltro, per me riveste un doppio interesse, dal momento che spesso si finisce ai margini delle tematiche esistenziali… seppure solo ai margini, per l’appunto, e Aronofsky non vi si addentra veramente.

La valutazione de Il cigno nero per certi versi è facile, mentre per altri versi è meno semplice.

Partiamo da ciò che è facile: il film è realizzato ottimamente, la recitazione è superba e il montaggio è ugualmente ottimo.

Introduciamo ora ciò che normalmente mi farebbe valutare in modo assai più negativo un film: la storia è drammatica e pesante, oscillante tra dramma umano e turbe psicologiche: si tratta di un genere di film (più in generale un genere di energie) che non mi è molto congeniale e che dunque non mi attira.

Quanto ai protagonisti della pellicola, Natalie Portman è semplicemente monumentale e dimostra in questo film di essere una grande attrice e non solo una bella ragazza-donna che è stata fortunata ad aver ricevuto parti in film importanti come Star wars – La minaccia fantasmaV per VendettaCloser; non a caso ha ricevuto dei premi per questa interpretazione, così come il film ha ricevuto caterve di riconoscimenti.

Belle le prove anche dei comprimari Vincent CasselMila Kunis. Nel film c’è anche Winona Ryder, per quanto in una parte essenzialmente trascurabile.

SCENE O CITAZIONI DA “IL CIGNO NERO”.

Quello che segue è l’elemento per me più interessante del film, che torna a far pendere l’ago della bilancia dal lato positivo: Il cigno nero è un’enorme allegoria sulla vita interiore e sul fatto che i demoni sono sempre interni… messaggio in sé breve e semplice ma che vale probabilmente a Il cigno nero la palma di film di maggior valore tra i film di Darren Aronofsky (di cui non ho visto The wrestler, ma spero mi perdonerà se non lo guarderò).

L’altro grande insegnamento del film è che l’ego tende sempre ad autodistruggersi… e spesso a trascinare coloro che ha intorno nel suo processo di distruzione.

CONCLUSIONE.

Vi dico la verità: pur essendo immancabilmente ben fatti, e a volte anche interessanti come contenuti, i film di Darren Aronofsky spesso li vedo una volta sola, massimo due se mi serve riguardarli a fini di “studio”, e poi li mando in pensione, giacché sono effettivamente molto pesanti e densi come energie. Dunque una volta sola basta e, anzi, a seconda dello spettatore (più o meno schermato, più o meno attratto dalle energie in questione) non sarebbe una brutta idea evitare anche quella singola volta.

Probabilmente dunque non vedrò più Il cigno nero, ma sarà inevitabile ricordarmelo per tutta la vita, data la sua intensità e il suo significato simbolico, senza contare che a tratti offre anche sprazzi di bellezza visiva, pur immersa in molta tristezza interiore.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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