SCHEDA DI “DRAGONFLY – IL SEGNO DELLA LIBELLULA”.
Titolo: Dragonfly – Il segno della libellula (Dragonfly).
Genere: drammatico, fantastico, psicologico.
Regista: Tom Shadyac.
Anno d’uscita: 1987.
Attori: Kevin Costner, Kathy Bates, Susanna Thompson, Linda Hunt, Joe Morton, Ron Rifkin, Robert Bailey Jr., Lisa Banes, Matt Craven.
Valutazione qualitativa (1/5 stelle): ⭐⭐⭐.
Livello di interesse esistenziale (1/5 stelle): ⭐.
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TRAMA DI “DRAGONFLY – IL SEGNO DELLA LIBELLULA”.
Ma andiamo subito a vedere la trama di Dragonfly – Il segno della libellula: Emily Darrow, dottoressa che lavora come volontaria in Sud America, muore in un incidente, per la disperazione del marito Joe (Kevin Costner), che è anch’egli medico e che non l’aveva voluta seguire nella sua vocazione di aiuto alle popolazioni più povere, essendo anzi era contrario alla sua partenza, visto che la donna era incinta.
Il corpo della moglie, tuttavia, al contrario di quelli dei numerosi altri passeggeri dell’autobus finito dentro una scarpata e poi dentro un lago, non viene trovato, cosa che, pur nell’estrema improbabilità di una salvezza, lascia viva la speranza del marito.
Anche per via di numerosi segnali che sembrano inviatigli dal mondo dell’aldilà, tramite diversi canali: oggetti che si spostano, coincidenze, bambini che riferiscono messaggi della donna, etc.
In definitiva, l’uomo, pur essendo molto cerebrale ed essendo circondato da amici ugualmente cerebrali come Miriam (Kathy Bates), viene scosso nelle sue convinzioni, tanto che finisce per seguire i messaggi ricevuti.
VALUTAZIONE DI “DRAGONFLY – IL SEGNO DELLA LIBELLULA”.
Dragonfly – Il segno della libellula è stata una sorpresa, e non perché il film mi sia piaciuto moltissimo, ma perché codesto film di genere drammatico-sentimental-fantastico è stato girato da Tom Shadyac, il regista dei ben diversi Ace Ventura – L’acchiappanimali, Il professore matto, Bugiardo bugiardo, Una settimana da Dio. Insomma, dai film comico-demenziali del primo Jim Carrey al psico-fanta-drammatico con Kevin Costner ce ne passa…
Dragonfly – Il segno della libellula, in sé, non è strepitoso, dal momento che, stringi stringi, porta avanti una sceneggiatura banalissima il cui esito si indovina fin dalle prime battute, e che peraltro non convince molto nei dialoghi e nel comportamento dei personaggi. Purtuttavia il film non annoia e, anzi, pur nel suo procedere in linea retta, porta avanti due messaggi di fondo non trascurabili: da un lato avere fiducia nell’esistenza; dall’altro seguire i messaggi della vita. Tali elementi lo rendono più interessante di un film di genere simile, ma privo di codesta energia di fondo.
In questo senso, sorprende un poco meno la paternità del regista “comico”, dal momento che anche altri film di Tom Shadyac avevano qualcosina di interessante in questo senso: Una settimana da Dio, Bugiardo bugiardo, I am.
SCENE O CITAZIONI DA “DRAGONFLY – IL SEGNO DELLA LIBELLULA”.
Non mi sono segnato niente di particolarmente rilevante: nessuna frase di spessore, nessuna scena importante.
In tal senso, le scene più importanti del film sarebbero quelle che fanno intuire al protagonista che nel mondo non vi sono solo ragione e mente, ma molto di più… ma il tutto è molto scolastico e commerciale, come detto, quindi niente di indimenticabile o imperdibile. In generale, tuttavia, la storia premia intuizione e apertura interiore, e in ciò ha il suo valore.
CONCLUSIONE.
In conclusione, in qualche modo Dragonfly – Il segno della libellula strappa una sufficienza: niente di clamoroso, da nessun punto di vista (cinematografico, contenuti), ma un compito eseguito sufficientemente bene.
La valutazioni magari sale a più che sufficienza per le fan sfegatate di Kevin Costner, ma giusto per loro.
Agisco nell’ombra per servire la luce
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