SCHEDA DI “HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE”.
Titolo: Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter and the philosopher’s stone).
Genere: fantasy, commedia, drammatico.
Regista: Chris Columbus.
Anno d’uscita: 2001.
Attori: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Robbie Coltrane, Alan Rickman, John Cleese, Richard Harris, Maggie Smith, Ian Hart, Tom Felton, Richard Griffiths, Julie Walters, John Hurt, Saunders Triplets, Fiona Shaw.
Valutazione qualitativa (1/5 stelle): ⭐⭐⭐⭐⭐.
Livello di interesse esistenziale (1/5 stelle): ⭐⭐⭐.
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TRAMA DI “SCHEDA DI “HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE”.
Per quei pochi che non avessero mai sentito parlare di Harry Potter, ecco la trama in sintesi: Harry è un undicenne apparentemente molto sfortunato: orfano di entrambi i genitori, vive con gli zii Dursley che lo trattano malissimo e lo fanno dormire in uno sgabuzzino nel sottoscala.
Un bel giorno, però, gli arriva la lettera di ammissione alla Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, e gli zii, decisamente contrari a tutto quello che è strano e anormale, devono pur arrendersi all’evidenza… nonché alla forza di Rubeus Hagrid, guardiacaccia di Hogwarts.
Nella scuola, Harry farà la conoscenza di Ron ed Hermione, di tanti altri studenti, del preside Albus Silente, e conoscerà la vera storia della sua famiglia, nonché la vera ragione della cicatrice che porta sulla fronte: il malvagio Voldemort ha ucciso i suoi genitori, così come tanti altri maghi buoni, e ha cercato di uccidere anche lui, essendo però respinto. Il risultato è stato, per Harry, la cicatrice sulla fronte e, per Voldemort, l’addio ai suoi sogni di dominio… anche se scoprirà presto che non si tratta di un addio ma di un arrivederci.
VALUTAZIONE DI “SCHEDA DI “HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE”.
Il film propone con grande freschezza e vivacità i contenuti del romanzo, salvaguardando la cosa più importante, ossia l’atmosfera magica e brillante, che poi è proprio l’elemento che viene a mancare, anche visivamente parlando, negli ultimi tre film della saga, affidati ad altri registi.
Col senno di poi e del grande successo riscosso dalla saga, si nota qualcosa che potrebbe essere definito ingenuità, o che comunque avrebbe potuto essere curato in modo più professionale, ma si tratta di dettagli e, nel complesso, sia per la sceneggiatura, sia per la fotografia, sia per i costumi, sia per gli effetti speciali, sia per la colonna sonora, sia per la caratterizzazione dei personaggi, Harry Potter e la pietra filosofale è un film di livello.
In cui già si vedeva, per elogiare anche il casting, la bravura di alcuni giovanissimi attori, come Emma Watson, che difatti nel mentre sta portando avanti la sua carriera di attrice.
Fantastici poi alcuni personaggi, come Severus Piton, Albus Silente, Minerva McGranitt, o come lo stesso Vernon Dursley, il cui attore è stato davvero bravissimo nel caratterizzare in modo così antipatico e ottuso il suo personaggio.
SCENE O CITAZIONI DA “SCHEDA DI “HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE”.
Globalmente parlando, non posso non evidenziare che la saga di Harry Potter, nel suo complesso, propone anche dei contenuti politico-distopici, aventi peraltro una forte vicinanza con quelli che abbiamo vissuto negli scorsi anni (nuovo ordine mondiale, messinscena covid, terrorismo mediatico, stampa di regime, etc); il tema non è affrontato in questo film, ma qui si pongono le basi, per cui inizio a evidenziarlo fin da ora: a un certo punto, politici, guardie e insegnanti corrotti vengono inseriti in certe posizioni di potere chiave, la libertà di parola viene negata, la verità viene parimenti negata e, man mano, si instaura un regime dittatoriale, fino a che si forma una resistenza.
Parliamo ora, specificamente, di Harry Potter e la pietra filosofale: Harry Potter è il prescelto, è l’eletto, è Neo, e non a caso nel quidditch fa il “cercatore” (“seeker”); colui che cerca, per l’appunto. E proviene da una stirpe di cercatori: anche il padre lo era, tanto quanto il padre del suo rivale Draco proviene da una stirpe ben chiara: lo scontro tra bene e male non è mai stato tanto evidente, specialmente perché in questa saga è indagato da un punto di vista sociale e relazionale (insegnanti, compagni di scuola, colleghi del ministero, famiglie, etc). Dunque, ci sono delle “stirpi” ben definite, dei gruppi di potere, ma poi la scelta la fa il singolo partecipante, come dimostra, a un certo punto, lo stesso Draco Malfoy.
Il titolo del film non è casuale: “pietra filosofale”, quindi ricerca alchemica, quindi lavoro e trasmutazione interiore. Già solo questo dovrebbe mettere la pulce nell’orecchio del cercatore spirituale/seeker. In effetti, tutta la vicenda di Harry Potter è una storia di ricerca e di crescita interiore: è questa la vera pietra filosofale, ciò che trasmuta e nobilita la materia interna delle persone… e non è certo un oggetto esterno atto a produrre l’oro. Dentro occorre trasmutare tutto in oro, non fuori.
Harry Potter e i suoi compagni di scuola studiano “Difesa contro le arti oscure”: una materia che è stata a lungo insegnata nella realtà e che è cosa ben tangibile. In un futuro lontano tale argomento tornerà a essere materia di studio; se l’umanità attuale è facile preda di certe energie e di certe entità, è proprio perché si è smesso di studiare in tal senso.
La differenza tra “maghi” e “babbani” è oggi sempre più evidente: i secondi non sanno nemmeno in che pianeta si sono incarnati e non conoscono niente dell’esistenza. Né le sue leggi, né le sue forme, né il suo senso. Vivono in modo totalmente inconsapevole e ignaro; la loro unica attività degna di nota è l’odio, o quantomeno l’astio, che nutrono verso i “cercatori”: lo zio di Harry, così magistralmente dipinto come ottuso, rende benissimo tale idea.
Il trio Ron-Harry-Hermione lavora sempre insieme, e infatti quando, per qualche motivo, sono divisi (lontananza, litigio o altro), le cose non procedono bene e tutti e tre si trovano a disagio.
I tre rappresentano rispettivamente il corpo fisico (la volontà e l’impeto di Ron), il corpo emotivo (la tendenza emozionale e istintiva di Harry) e il corpo mentale (l’intelletto e la conoscenza di Hermione); i tre corpi devono necessariamente lavorare insieme… altrimenti non funzionano bene.
Lo “specchio delle brame” è un’ovvia e facile metafora legata all’ego e ai suoi desideri: mostra ciò che la personalità, ossia l’ego, vorrebbe che si avverasse.
Quando la personalità sparisce, ciò che è l’unico modo per non avere altri desideri, allora l’essere umano si vede esattamente come è in quel momento.
Interessante anche la pianta composta da un nugolo di radici attraverso cui i tre bambini passano alla ricerca della pietra filosofale: chi lotta verrà trattenuto e persino soffocato, mentre chi si lascia andare non soffrirà per niente. Il vero segreto della vita è lasciarsi andare; niente paura, niente attaccamenti, niente aspettative.
Questo è anche il modo migliore per agire: sì azione, no attaccamento ai frutti dell’azione.
Uno degli insegnanti è stato corrotto: ha permesso al Male di entrare dentro di lui… letteralmente. Nella sua testa, per la precisione, da sempre identificata come la sede dell’ego (ma anche di ciò con cui si può sublimare l’ego).
Pure Harry subisce la tentazione del Male: Voldermort gli dice che possono far tornare in vita i suoi genitori, che insieme possono fare grandi cose, etc; è la solita storia dell’uomo (divino) che nel deserto (dell’ego) viene tentato dal diavolo dietro la promessa di beni terreni.
Voldermort, per corrompere Harry, gli parla di potere… e Silente, poco dopo, gli parla di amore: la solita scelta tra personalità e anima, tra asservimento alla materia ed evoluzione spirituale.
Peraltro, la scena mi ricorda molto un brano che ho letto nell’autobiografia di Aivanhov, in cui tale scelta, tra potere e amore, gli si è proposta in modo palese.
Ogni singolo essere umano è Harry Potter, il mago che non sa di essere un mago, ma che è assistito dalle forze dell’universo affinché, prima o poi, si ricordi della sua eredità di sangue.
Una volta ricordatosi chi è, ossia di far parte del mondo magico-divino, Harry dice, parlando del mondo dei babbani, ossia il mondo della materia: “Quella non è casa mia”. Lui ha scelto chiaramente da che parte stare.
Nel film, la creatura del male uccide un unicorno e ne beve il sangue, in una scena che pare una scena di vampirismo.
Viene detto poi che “E’ un crimine orribile uccidere un unicorno; bere il sangue di un unicorno ti tiene in vita anche se sei un passo dalla morte, ma ad un prezzo spaventoso: hai ucciso una cosa purissima, e dal momento che il suo sangue tocca le sue labbra, vivrai una vita dannata”.
Mi è venuto il dubbio che la scena volesse alludere all’uccisione dei bambini, fisica o morale che sia: i bambini sono le creature più pure, e ormai si sa bene che dietro le quinte del mondo c’è un giro di pedofilia e di sacrifici di bambini. Ma anche solo da un punto di vista morale, l’episodio ha un suo senso: chi corrompe la purezza commette un grave crimine e ne pagherà il relativo dazio karmico (come evidenzia anche Gesù nei Vangeli).
CONCLUSIONE.
In conclusione, Harry Potter e la pietra filosofale è uno di quei film di valore (cinematografico e contenutistico) che si rivedono volentieri, e non a caso il suo regista, Chris Columbus, è un regista di valore, dietro lo quinte film di successo come Mamma, ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire, L’uomo bicentenario (questi come regista), Gremlins, I Goonies, Piramide di paura (questi come sceneggiatore), I fantastici 4, Una notte al museo (in questi ultimi due casi come produttore).
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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