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Una storia d’amore con l’esistenza – Osho (approfondimento)

5 Dic 2012 | Spiritualità, Video

Product by:
Osho

Reviewed by:
Rating:
5
On 5 Dicembre 2012
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Bentrovati, amici lettori, a questo articolo di approfondimento sul video di Osho Una storia d’amore con l’esistenza. Video interessante come quelli che lo hanno preceduto...

Una storia d’amore con l’esistenza - Osho (spiritualità)Titolo: Una storia d’amore con l’esistenza.
Autore: Osho.
Argomenti: spiritualità.
Editore: Infinito Edizioni.
Anno: 1989.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Bentrovati, amici lettori, a questo articolo di approfondimento sul video di Osho Una storia d’amore con l’esistenza.
Video interessante come tutti quelli che lo hanno preceduto, sia per i contenuti che Osho propone, ma soprattutto per l’aria di meditazione e serenità che si respira nei suoi discorsi .

Vado a proporvi alcuni brani del suddetto video-discorso, cominciando da un brano in cui Osho ci parla di fiumi, stagni e oceani.
“Con me la religione non è un fenomeno statico. È un processo evolutivo.
Cresce come un albero, che si innalza per decine di metri.
Scorre come un fiume, per migliaia di chilometri. Il movimento non si interrompe nemmeno per un solo istante. Dall’eternità i fiumi continuano a scorrere, e scorrere, e scorrere.
Io non sono uno stagno. Io faccio ogni sforzo per far sì che gli stagni scorrano come fiumi. Lo stagno conosce solo la morte, muore a ogni istante, la sua acqua evapora, e presto non resterà che fango.
Il fiume è sempre vivo, canta, danza, e attraversa terre sconosciute, senza alcuna mappa, senza alcune indicazione, senza alcuna guida, fidandosi soltanto dell’esistenza. Sa che da qualche parte ci deve essere l’oceano. Se in me c’è sete d’oceano, questa è la dimostrazione, la prova, che da qualche parte l’oceano mi sta aspettando.
Mi ha chiamato. Altrimenti perché questa sete, perché questo desiderio di incontrare l’infinito?”
Tanto chiaro che non merita commento, direi.

Ora sentiamo l’ultimo messaggio che, ci dice Osho, Buddha dava ai suoi discepoli prima che se ne andassero.
“Era abitudine di Gautama il Buddha mandare coloro che si illuminavano a condividere la propria esperienza con coloro che ancora brancolavano nel cammino. Ovviamente questi discepoli gli chiedevano un ultimo messaggio da portare nel loro cuore. Vi sorprenderà sapere quale era l’ultimo messaggio che dava a ciascun discepolo che si apprestava a partire. Chiamava vicino a sé il discepolo, in modo che nessun altro potesse udire, perché il messaggio era sempre lo stesso.
Nel’orecchio del discepolo sussurrava: ‘Ricorda sempre, vai avanti, vai avanti, non fermarti mai’.
L’esistenza non si ferma mai; perché tu dovresti fermarti?”

Ora sentiamo che di dice riguardo a ciò che è giusto o sbagliato.
“I disagi possono essere diagnosticati e curati, ma la felicità non può essere diagnosticata, e nemmeno curata. Una volta che hai preso fuoco, nessuno può spegnerlo. E questo va benissimo.
Ma so che il problema è che in tutta la tua vita non sei mai andato bene: c’era sempre qualcosa che non andava. C’era sempre qualcuno che sottolineava il fatto che facevi qualcosa di male, che ti comportavi male, che quella non era la giusta etichetta. Un Confucio, un Manu, un Mosè, un Maometto ti diceva come dovevi comportarti. Qualcuno decideva per te cosa era giusto e cosa era sbagliato.
Questo è l’unico posto in cui, per la prima volta nella storia, nessuno decide per te cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il mio sforzo è portare la tua consapevolezza alle vette più alte, affinché possa decidere da sola ciò che è giusto e ciò è sbagliato.
Forse non sarà d’accordo con Manu, vecchio di 5.000 anni, forse non sarà d’accordo con Mosè, o con Maometto. Sarà in accordo solo con l’esistenza e con te.
Per me la religione è una storia d’amore personale con l’esistenza.
Non ha nulla a che fare con le sacre scritture, niente a che fare con il sapere, con l’apprendimento… queste sono cose prive di senso.”
Anche questo piuttosto chiaro…

Sentiamo ora cosa ne pensa Osho delle religioni tradizionali.
“Un uomo mi ha detto che non sarò mai in grado di fondare una religione. Dice: ‘Tu continui a insegnare la libertà, come puoi fondare una religione?’.
Ha ragione.
Una religione si fonda sugli schiavi, e per creare schiavi si usa uno stratagemma psicologico che crea il senso di colpa. Quando una persona inizia a sentirsi in colpa perché fa qualcosa di sbagliato, e si sente immeritevole, indegna, ha una ferita dentro di sé, che non guarisce mai, e che continua a crescere. Ha un cancro spirituale a causa del senso di colpa.
Ma sono state le religioni che hanno creato quel cancro spirituale. Il loro scopo è quello di farti sentire in colpa, immeritevole, così perdi fiducia in te stesso e devi andare dal prete per trovare fiducia. Devi confessare al prete che stai facendo qualcosa di sbagliato.”
Come sempre, Osho è senza peli sulla lingua.

Chiudo con una breve citazione sul percorso dell’uomo.
“Se sai dove stai andando allo stesso tempo saprai anche da dove provieni, perché è lo stesso luogo, quello dal quale proveniamo e quello cui siamo diretti.
È un cerchio completo, si raggiunge di nuovo lo stesso punto, la stessa eternità, lo stesso cosmo. L’unica cosa che serve è andare in profondità dentro di te, realizzare il cielo interiore, la libertà che lo accompagna e la fragranza del trascendente.
Può accadere in un minuto!
Può accadere in un secondo!”

Ho terminato col video di Osho Una storia d’amore con l’esistenza; a presto e tante belle cose a tutti.

Fosco Del Nero

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