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L’essenza della Bhagavad Gita – Swami Kriyananda (spiritualità)

6 Giu 2022 | Induismo, Spiritualità

Product by:
Swami Kriyananda

Reviewed by:
Rating:
5
On 6 Giugno 2022
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Anticipo subito che la recensione a "L’essenza della Bhagavad Gita", libro scritto da Swami Kriyananda, sarà piuttosto lunga e articolata.

L’essenza della Bhagavad Gita - Swami Kriyananda (spiritualità)Titolo: L’essenza della Bhagavad Gita (The essence of the Bhagavad Gita).
Autore: Swami Kriyananda.
Argomenti: spiritualità, induismo, religione.
Editore: Ananda Edizioni.
Anno: 2006.
Voto: 9.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Anticipo subito che la recensione a L’essenza della Bhagavad Gita sarà piuttosto lunga e articolata.
Il primo punto da precisare è l’autore: nonostante l’editore proponga, sotto al titolo, la dicitura “Commentata da Paramhansa Yogananda”, il libro è stato scritto da Swami Kriyananda, e infatti più in basso appare la scritta “Nei ricordi del suo discepolo Swami Kriyananda”. Parimenti nel dorso del volume l’autore che risulta è Kriyananda.
Passiamo alla quarta di copertina. Compare subito la scritta “È apparsa una nuova scrittura. Milioni di persone troveranno Dio attraverso questo libro. L’ho visto. Lo so!”, attribuita a Yogananda. Messa così, sembra una frase riferita al libro in questione, ma ovviamente non è possibile: Yogananda è morto nel 1952, mentre il suddetto libro Kriyananda lo ha scritto nel 2006. La frase riportata era riferita invece al commentario che Yogananda stesso aveva scritto sulla Gita, pubblicato molti anni dopo dalla Self Realization Fellowship, ossia il gruppo creato da Yogananda stesso (le comunità Ananda invece sono il gruppo creato da Kriyananda).
Così, siamo già a due messaggi manipolatori tra copertina e quarta di copertina… e ancora non abbiamo iniziato a leggere il libro.

La manipolazione, tuttavia, è solo dell’editore, mentre il testo di Kriyananda (di Kriyananda, non di Yogananda, nonostante ogni tanto l’allievo riporti alcune frasi sentite dire dal suo maestro, e certamente la sua stessa visione e interpretazione è stata largamente influenzata) si presenta di eccellente fattura.

In effetti, devo dire una cosa: dopo aver letto svariati libri di Kriyananda (Il segno zodiacale come guida spirituale, Attrarre la prosperità, Conversazioni con Yogananda, La promessa dell’immortalità, Perché non adesso?, L’intelligenza intuitiva, questo stesso L’essenza della Bhagavad Gita), dopo aver sentito cd musicali (Secrets of love, Music to awaken superconsciousness), dopo aver sentito audio di rilassamento di vario tipo (Io amo meditare, Supercoscienza, Affermazioni per l’autoguarigione) e dopo aver visto un video (La mia visione per il futuro dell’umanità), ho constatato come la qualità media delle sue produzioni sia eccellente.
Tra l’altro, Donald Walters-Swami Kriyananda era un bravissimo compositore: adoro la sua musica, che spesso è quella che si sente in sottofondo negli audio con meditazioni o affermazioni.

So che il personaggio è stato al centro di numerose controversie (il titolo di “swami”, il matrimonio, la presunta eredità di Yogananda, etc), ma da quel che posso valutare è una persona che ha prodotto una mole enorme di bellezza, insegnamenti e anche organizzazioni materiali: questi sono meriti oggettivi al di là di eventuali altre mancanze.

L’essenza della Bhagavad Gita, scritto pochi anni prima di morire, è probabilmente il canto del cigno della sua produzione, e rende onore alla Bhagavad Gita, uno dei testi più importanti di tutti i tempi, e al percorso di vita dell’autore.

Peraltro, l’ho letto dopo aver letto un altro commentario sulla Gita (La Bhagavad Gita così com’è) che mi aveva in parte deluso; così, dopo aver letto un commentario di quasi 700 pagine, ho subito iniziato un altro commentario alla Gita, questo di sole 500 pagine.
Beh, la differenza di consapevolezza tra i due testi si evince fin dalle prime righe…
… anche se, a esser sempre onesto, in alcuni frangenti ho apprezzato maggiormente la traduzione dell’altro testo (entrambe in alcuni punti sono poco fedeli al testo originale e tirano acqua al proprio mulino: il primo commentario nella direzione della pratica devozionale e il secondo nella direzione della pratica yogica).

Nonostante copertina e quarta di copertina manipolatrici, nonostante una traduzione del testo originario non sempre pulitissima (molte parole non tradotte e lasciate col termine originale, molte aggiunte arbitrarie tra parentesi, qualche invenzione di sana pianta, qualche forzatura, qualche errore nei principi esistenziali, qualche errore di punteggiatura), L’essenza della Bhagavad Gita di Swami Kriyananda si rivela un libro di pregevole valore: un po’ per la Gita, che ha un valore assoluto da sola, e un po’ per il commentario di Kriyananda, che è un valore aggiunto ulteriore.
La valutazione numerica di “9”, che ho destinato finora solo ai grandi classici dei rispettivi settori, riflette soprattutto l’antico testo induista, ma rende omaggio anche al commentario, che di suo starebbe qualche spanna più in basso, ma pur sempre parecchio in alto.

Fosco Del Nero

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