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L’anima del successo – Susanna Garavaglia (approfondimento)

5 Mag 2015 | Crescita personale, Esistenza, Successo

Product by:
Susanna Garavaglia

Reviewed by:
Rating:
3
On 5 Maggio 2015
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Bentrovati, amici.
Oggi siamo in compagnia di Susanna Garavaglia e del suo libro L’anima del successo, da cui estrarrò alcuni brani per questo articolo di approfondimento.

L’anima del successo - Susanna Garavaglia (miglioramento personale)Titolo: L’anima del successo (L’anima del successo).
Autore: Susanna Garavaglia.
Argomenti: crescita personale, esistenza.
Editore: Tecniche Nuove.
Anno: 2008.
Voto: 5.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Bentrovati, amici.
Oggi siamo in compagnia di Susanna Garavaglia e del suo libro L’anima del successo, da cui estrarrò alcuni brani per questo articolo di approfondimento.

Il suddetto libro, peraltro, come ho riferito in recensione, è caratterizzato da numerose frasi sintetiche e riassuntive dei concetti esposti inserite nel bel mezzo dei capitoli, con tanto di diverso carattere e di maggior grandezza in modo da risaltare… cosa che da un lato ostacolava la lettura principale del testo, ma che dall’altro rendeva facile il mio lavoro di ricerca di frasi ispiranti.

Eccone alcune, dunque, con la prima che ci parla dei doni e dell’unicità di ciascuno.
“Ogni essere umano ha in sé i suoi doni e i suoi talenti.
In ognuno c’è quella scintilla di luce che lo rende unico e irraggiungibile.
Basta saperlo, riconoscere la propria unicità e accettarla.”

Segue adesso una citazione sulla definizione di successo nella nuova era, basata non più sul successo individuale, ma su quello collettivo.
“Il successo non è raggiungere un obiettivo avendo indossato una corazza per sentirsi più forti o avendo imparato a sgomitare per arrivare prima degli altri. Non è ormai più possibile indugiare in giochini di potere, credendosi più furbi di altri e inseguendo scorciatoie per il proprio tornaconto. Quella era la logica del vecchio mondo e in quella logica, ormai rivelatasi perdente, poco importava se il proprio obiettivo poteva mandare all’aria quelli delle altre persone, di uno stato, di una nazione, del mondo intero o l’equilibrio del cosmo.
Oggi che la consapevolezza è cresciuta e che l’informazione ci sta mostrando cosa potrebbe accadere se continuassimo a vivere nella vecchia logica, oggi che stiamo abbracciando tutti insieme il nuovo tempo, nessuno può più fingere di ignorare che ognuno di noi è la maglia di una grande rete. Se vogliamo raggiungere un obiettivo posiamo avere successo o fallire; e oramai p chiaro che il fallimento arriva quando vediamo il problema dal punto di vista della maglia e non dal punto di vista della rete.”

Adesso l’autrice ci parla della vita… e del fatto che ci sono sempre date esattamente le cose che ci servono a fini evolutivi.
“Ogni istante che vivi in contatto con il momento presente ti dona esattamente quello che hai bisogno di apprendere per fare il prossimo passo e aprirti a una nuova lezione.
Ogni momento è prezioso: non esistono scarti nella tua vita, ma tutto è un dono, se impari a riconoscerlo e a saperlo leggere.”

Ed ora una citazione apparentemente curiosa, che ci sintetizza cosa sia uno specchio.
La presunta bizzarria sparisce non appena si riflette (…) sul principio speculare dell’esistenza e sul principio analogico.
“Anche se lo usi da sempre, ti sei mai chiesto cosa sia uno specchio?
La sua caratteristica fondamentale è che genera una copia, cioè una riproduzione precisa di un modello originale e del suo movimento. Una copia che è soltanto visibile (non emette odori e non la si può toccare), ha una inversione nel rapporto sinistra-destra e, elemento fondamentale, la sua parte visibile dipende dal punto di vista dell’osservatore.
Quando ti specchi puoi avere differenti reazioni: puoi accettare l’immagine che vedi ed esserne fiero, puoi cercare di aggiustarti per sistemarti meglio, oppure puoi provare disagio o ripugnanza.”

Rimaniamo in tema specchio e rispecchiamento, stavolta parlando degli “altri”…
“Rispecchiandoti non vedi solo te stesso, ma anche quello che manca a te stesso per portarti a uno stato di equilibrio.
Se c’è qualcosa che nell’altro ti dà fastidio è perché ancora lo devi integrare in te, perché ti manca o perché è in eccesso.
Pensa a quanto fastidio provi, ad esempio, ti trovi di fronte a una persona disordinata. Se il suo disordine ti lascia indifferente, è perché da quel punto di vista non hai nulla da integrare; se invece ti infastidisce molto, forse anche tu sei disordinato e proietti sull’altra persona il disgusto che provi per la tua incapacità di mantenere l’ordine. Oppure forse sei troppo preciso e ordinato, in modo ossessivo o maniacale. Nell’uno e nell’altro caso ciò che ruota intorno all’asse ordine-disordine è anche un tuo problema, pertanto la persona disordinata entra immediatamente in risonanza con te.”

Segue ora un esercizio, sempre basato sul tema “io e gli altri che mi rispecchiano”.
“1. Fai tre respiri profondi.
2. Lascia che si formi la tua immagine, così come sei ora, così come ti vedi ora.
3. Lascia che davanti a te si formi l’immagine di una persona con cui hai una relazione di qualunque tipo, ma importante in questo momento: un compagno, un figlio, un genitore, un amico, un collega. Non preoccuparti di decidere prima chi arriverà, fai ancora un bel respiro, conta fino a tre.
4. La persona che è arrivata ti accompagnerà a cogliere nella relazione che hai con lei una relazione a “specchio di cristallo”.
5. Lascia emergere dai tuoi livelli interiori cosa stai imparando di te attraverso di lei, quale aspetto di te stai mettendo in gioco in questa relazione.
6. Conta da 12 a 1. All’1, vedrai la tua immagine frantumarsi e poi subito ricomporsi in altro modo: potrebbe diventare una palla, un fiore o un mostro marino. Questa nuova immagine ti dà l’indicazione dei tuoi prossimi passi con quella persona. Non cercare di capire che cosa voglia dire razionalmente l’essere diventato una palla che rotola, rimbalza, e può essere scagliata lontano, o presa a calci. Lascia solo che quella persona usi ora quella palla che tu sei per lei come meglio crede. E stai a guardare.
7. Ricorda, nella relazione “a specchio di cristallo” tu ti frantumi per ricomporti e rinascere. Lascia che quell’immagine, rivisualizzata per alcuni giorni consecutivi, lavori dentro di te conducendoti al tuo prossimo passo.”

E, per chi non avesse ancora afferrato il concetto, ecco qui una sintesi finale.
“Ovunque tu ti voglia rispecchiare, non puoi che vedere te stesso e in te stesso.
Ogni altro in cui ti rispecchi diventa specchio della scintilla divina che c’è dentro di te.”

Segue ora un consiglio lampo… che peraltro sa molto di fase di setting dell’eft…
“Il dono più grande che puoi fare a te stesso ogni giorno è ripeterti: “Io mi amo e mi accetto esattamente come sono”.”

E, a proposito di amarsi, andiamo al suo contrario: paura e limitazioni interiori.
“Ogni “non posso” di fronte al quale pieghiamo la testa rassegnati ci allontana dalla coerenza con quello che noi siamo, tradisce il nostro Cristo interiore.
Quando ci separiamo dalla nostra identità di luce con il pensiero, ce ne separiamo anche nella manifestazione, visto che tutto viene dalla nostra coscienza: è quello che pensiero a renderci limitati o illimitati, schiavi o liberi.”

Ancora paura… ora abbinata al suo opposto della fiducia, ciò che dobbiamo realizzare.
“Se una stanza buia ti limita o ti fa paura, non serve a nulla combattere contro il buio. Basta accendere la luce.
Raccogliere in te la Fiducia è un po’ come accendere l’interruttore e lasciare che la stanza si illumini: in un attimo la situazione cambia la sua qualità.
Solo così puoi andare incontro al nuovo.”

Fiducia fa praticamente rima con intuizione.
“Se ti metti in ascolto con coraggio, percepisci delle informazioni, ricevi suggerimenti su come comportarti, su quale strada scegliere, verso cosa orientarti.
Accetta di aprirti alla tua intuizione, lascia il timone della tua vita all’Anima: un nuovo magnifico dono, questo, per il raggiungimento del tuo successo e del tuo potere personale, che non procede mettendo corazze, ma al contrario togliendo veli.”

Chiudo l’articolo sul libro di Susanna Garavaglia con un brano un po’ di sintesi finale, sulla nostra vita e il nostro percorso.
“Ciascuno di noi può essere un creatore di miracoli per se stesso e per gli altri e questo è forse ora l’unico modo per mantenere l’energia in movimento.
Anche tu devi essere un messaggero di miracoli per gli altri e questo può essere il tuo modo per diffondere la tua luce.
Se sai stare nel momento presente, l’unico momento giusto, e se sai dire la nuova parola d’ordine, “fiducia nell’abbondanza”, scopri che tutto ciò di cui hai bisogno esiste ed è immediatamente disponibile.
Tutto quello che ci serve esiste nella sostanza universale ed è pronto per la creazione, è pronto ad esternarsi: la nostra nuova dimensione del potere ci porta ora non più a sforzarci di costruire quello che non c’è, ma a lasciare che ciò che c’è già si disveli ai nostri occhi.
Sei eterno e sei qui per breve tempo nascosto nella dualità.”

E, detto questo, abbiamo terminato con L’anima del successo di Susanna Garavaglia.
A presto per nuovi articoli e approfondimenti.

Fosco Del Nero

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