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Istruzioni per gli angeli – Igor Sibaldi (approfondimento)

19 Lug 2021 | Angelologia, Religione, Spiritualità

Product by:
Igor Sibaldi

Reviewed by:
Rating:
3
On 19 Luglio 2021
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Oggi siamo qui con l’articolo di approfondimento dedicato al video di Igor Sibaldi "Istruzioni per gli angeli".
L’approfondimento è dedicato a citazioni presenti nel dvd e a citazioni presenti nel libretto di accompagnamento...

Istruzioni per gli angeli - Igor Sibaldi (spiritualità)Titolo: Istruzioni per gli angeli.
Autore: Igor Sibaldi.
Argomenti: angelologia, spiritualità, religione.
Editore: Tecniche Nuove.
Anno: 2009.
Voto: 6.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiAmazon.

 

Bentrovati.
Oggi siamo qui con l’articolo di approfondimento dedicato al video di Igor Sibaldi Istruzioni per gli angeli.
L’approfondimento è dedicato a citazioni presenti nel dvd e a citazioni presenti nel libretto di accompagnamento.

Cominciamo con quello che è il tema più frequente in Sibaldi: il cammino, l’oltrepassare i propri confini.
“Quando una persona comincia a scoprire i propri pregi, comincia a produrre una rivoluzione.
Quando una persona comincia a cercare, è come se uno stesse spiccando un piccolo volo. Le persone che pensano di avere ragione non lo incoraggiano in questo volo.”

Segue una citazione che applica il medesimo processo al mondo intero: se cambia una parte, cambia anche il tutto… con buona pace di chi non vorrebbe cambiare alcunché.
“La legge dell’evoluzione è tale per cui chi comincia a cambiare fa cambiare il mondo, e lascia indietro per sempre quelli che non sono cambiati.”

Leggiamo ora un brano interessante sulla qualità di guarigione dei medici… e degli attori, protetti non a caso dal medesimo angelo.
“Era convinzione degli antichi che le doti del medico e quelle dell’attore fossero talmente simili tra loro da far supporre che avessero una medesima origine. Anche i greci erano dell’idea che il teatro curasse, attraverso una katharsis, cioè una purificazione dei sentimenti negativi, che avveniva negli spettatori e riequilibrava il loro spirito.
Si riteneva che la catarsi agisse soprattutto durante la rappresentazione delle tragedie; ma ancora oggi, sono noti a tutti anche i benefici effetti dei comici, specialmente di quelli più spietati, che mostrandoci le nostre nevrosi, ossessioni, gli errori esistenziali, e aiutandoci a riderne, non fanno nulla di diverso da un medico o da un’analista che ci aiuti a prendere le distanze dai nostri comportamenti sbagliati.
E viceversa, ogni medico sa bene quanto contino nelle sue terapie la suggestione, il tono di voce, il camice, l’aspetto insomma spettacolare della sua professione.
Nell’angelologia, in ogni caso, gli Angeli che proteggono la professione medica sono puntualmente gli stessi che proteggono anche chi recita o parla in pubblico, e dunque anche i politici e i sacerdoti.”

Parlando di doti, ecco la regola generale: chi non fa uscire un fuoco interiore avrà dei problemi.
“Ogni dote che possediamo per nascita e che trascuriamo si vendica, intralciandoci in vario modo, e l’energia terapeutica è, quanto a questo, una delle più temibili: fa regolarmente ammalare sia chi non la adopera per curare gli altri, sia chi non la trasforma in carisma da attore, sia anche (capita anche questo, purtroppo) chi ne abbia troppa e non la usi abbastanza.”

Altra regola generale: saggezza ed evoluzione si misurano anche da quanto si riesce ad essere centrati in mezzo alle tempeste.
“Il sapiente sa conservare in se stesso un luogo di calma, una dimensione salda, anche in mezzo alla tempesta.
Vi ricordate quell’episodio evangelico in cui Gesù “dormiva su un cuscino” a poppa di una barca sbatacchiata dalla tempesta?”

Vediamo ora un’altra citazione assai interessante, in cui Igor Sibaldi evidenzia alcune incongruenze tra chi segue (o dovrebbe seguire) i testi sacri e il contenuto dei suddetti libri: spesso è tanto il sonno che proprio non si vede-legge-capisce quanto invece è scritto chiaramente.
“La tradizione attribuisce anche questo compito agli Arcangeli: contribuire a far rispettare le leggi divine, intervenire nel mondo in modo che, per quanto gli uomini possano allontanarsi da ciò che è giusto, le loro vicende dimostrino sempre, alla fine, che il disprezzo della Legge produce guai.
Il problema è: quale legge? Dove è scritta? Un ebreo risponderebbe: nella Bibbia, nei 613 comandamenti dati da Mosè! Un arabo direbbe: nel Corano! E arabi ed ebrei sanno che quella loro legge è scritta sia sul Libro, sia nel cuore di ogni uomo, un cristiano avrebbe qualche esitazione, un po’ perché è raro che conosca i suoi libri sacri e un po’ perché, se ripensa ai famosi 10 comandamenti (che sarebbero poi i primi 10 di quei 613), si accorge inevitabilmente di non averli rispettati gran che. Non pronunciare il nome di Dio invano. Non desiderare la roba d’altri. Non uccidere (senza alcun comma che permetta l’uccisione di animali)… per non parlar poi di quel che i Vangeli dicono di fare o di non fare: non giurare fedeltà a nessuno; non chiamare nessuno sulla terra “padre”; non fare come gli ipocriti che vanno a pregare nei templi, ma prega da solo e senza che nessuno lo sappia; non preoccuparti del domani. E anche Gesù garantisce che questa è legge, scritta nel cuore di ogni uomo.
“Sì, ma”, obietterete, “gli altri fanno tutti queste cose, e io devo smettere, io solo? E devo magari insegnare anche ai miei figli a smettere, il che sicuramente causerebbe loro problemi enormi?”
Tra i comandamenti di Gesù c’è anche: “Non fatevi chiamare sacerdoti, non fatevi chiamare maestri” (Matteo 23, 8-10)… e come la metteremmo con la scuola e il catechismo?
Ammetterete che non è un problema di poco conto.”

Torniamo a parlare della centratura interiore, vista qui come una fortezza.
Il principio è ugualmente semplice.
“Se non ti curi della tua fortezza interiore, è facile che qualcun altro se la pigli.”

Stiamo per concludere con le ultime due citazioni. La penultima parla di serenità-umiltà-forza, e del suo opposto senso di inadeguatezza-presunzione-arroganza.
“Sicuramente avrete notato anche voi, osservando i vostri conoscenti, che l’ego è il peggior nemico della genialità: che quanto più uno si preoccupa della propria dignità, dell’impressione che può fare agli altri, tanto meno è spontaneo e tanto meno sa dare libero corso a quei talenti che in lui sono racchiusi.
Perciò (fateci caso d’ora in avanti), le persone più eccelse che vi capiterà di incontrare sono anche le più umili, le più timide; e viceversa, quando vi troverete davanti un presuntuoso, vi accorgerete di sentire emanare da lui l’odore acuto, acido della paura, della peggiore delle paure: quella di non valere niente.
Buona parte della gente, certo, sembra non notarlo e la storia e la cronaca sono piene di presuntuosi di dubbio valore che hanno riscosso grande successo. Ma anche questo ha la sua ragione: buona parte della gente, infatti, non ama affatto e anzi teme la grandezza autentica. Teme di essere “messa in discussione” da chi vede e sa più di loro; teme soprattutto le cose nuove che, chi sa più di loro, potrebbe dire e che cambierebbero i punti di vista e le condizioni su cui quella buona parte di gente ha costruito la propria esistenza. Perciò, a scanso di complicazioni, molti preferiscono incensare i presuntuosi.”

L’ultima citazione rivela un’altra cosa importante: tutto quel che ci capita dipende dalla nostra volontà (che, va da sé, agisce in modo inconscio, sotto traccia, a livello di energie non viste, nella gran parte dei casi).
“Che tu te ne accorga o no, la tua volontà agisce sempre e in tutto.
Nella vita ti capita infatti soltanto ciò che tu hai semplicemente voluto.”

Abbiamo dunque terminato con Istruzioni per gli angeli di Igor Sibaldi.
Al prossimo approfondimento.

Fosco Del Nero

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